Perugia supera Ancona: "Aeroporto, opera pubblica importante come l’ospedale"

Agenzia Umbria Ricerche studia i dati e rivela che nel 2017 lo scalo umbro aveva 250mila passeggeri. Adesso ne ha totalizzati ben 532.478.

Perugia supera Ancona: "Aeroporto, opera pubblica  importante come l’ospedale"

Perugia supera Ancona: "Aeroporto, opera pubblica importante come l’ospedale"

"Per la prima volta nella storia, l’aeroporto internazionale di Ancona, con 518.009 passeggeri, è stato superato dall’aeroporto di Perugia, che ne ha totalizzati 532.478. Non era mai successo".

Le parole del capogruppo Pd della Regione Marche, Maurizio Mangialardi (i Dem sono all’opposizione anche lì come in Umbria), spiegano l’imponenza dello sviluppo che ha avuto il nostro scalo. E ieri l’Agenzia Umbria Ricerche ha diffuso alcuni approfondimenti degli ultimi venti anni riferiti all’aeroporto di Sant’Egidio.

E restando al confronto con Ancona, che Perugia ha sempre sofferto, ecco che Giuseppe Coco di Aur spiega come "nel dettaglio si vede che negli ultimi due anni il San Francesco ha avuto un cambio passo netto rispetto al passato, facendo registrare tassi di crescita da record (+142,9% nel 2023 e +68,5% nel 2022).

In valori assoluti, dal 2017 ad oggi ha nei fatti più che raddoppiato i passeggeri totali. Lo scalo marchigiano non ha avuto tassi di crescita equivalenti a quello umbro, pur facendo registrare un buon andamento. Come dire: Ancona ha mantenuto le sue quote di mercato, ma Perugia ne ha guadagnate davvero tante". Basti dire che nel 2017 i passeggeri a Sant’Egidio furono 250.133 e quelli di Ancona 485.037.

D’altra parte se Trapani ha aumentato i flussi del 224% rispetto al 2019, Perugia è seconda poi c’è Milano Linate (+43,5), Pescara (+24,1), Lampedusa (+22,5). I boom sono stati nei mesi estivi a Perugia con aumenti tra il 190 e il 200 per cento e che hanno contribuito, certifica Aur, alla crescita delle presenze turistiche.

Con le emblematiche conclusioni di Coco: "L’aeroporto dell’Umbria, concepito per perseguire lo sviluppo economico e la modernizzazione della regione, è un’opera pubblica strategica al pari di una superstrada, di una tratta ferroviaria moderna anziché di un polo ospedaliero. Rinnovato tra il 2007 e il 2012 ha faticato ad affermarsi e raggiungere la soglia dei 500 mila passeggeri per cui era stato riprogettato. E questo lo aveva messo in cattiva luce attirando non poche critiche. Oggi il clima generale intorno allo scalo umbro e alle sue potenzialità è diventato totalmente positivo. Il merito di questo va sicuramente attribuito ai grossi investimenti voluti dalla Regione in sinergia con la Sase. Nei fatti c’è stata capacità di fare sistema e questo ha aperto le porte alle performance recenti che, complice anche un bilancio in salute, consentono di guardare con ottimismo al futuro, sia in un’ottica nazionale che internazionale".