Perugia, tenta il suicidio in carcere. Poi aggredisce gli agenti e tenta di fuggire

Tutto è iniziato quando gli agenti penitenziari hanno impedito all’uomo di macerare della frutta per ricavarne una grappa artigianale

Interni di una struttura penitenziaria

Interni di una struttura penitenziaria

Perugia, 23 aprile 2024 – Un detenuto del carcere di Capanne si è reso protagonista di una brutta vicenda di violenza che ha avuto il suo apice all’interno dell’ospedale di Perugia. Durante un normale turno di lavoro, gli agenti del penitenziario hanno scoperto un detenuto intento a macerare frutta per ricavarne della grappa artigianale. Ovviamente in carcere gli alcolici non sono permessi, così i poliziotti sono intervenuti per interrompere l’attività illecita. Nel pomeriggio, lo stesso detenuto, ha prima tentato di impiccarsi in cella e aggredito i poliziotti intervenuti a salvarlo, poi, portato in ospedale, ha tentato la fuga senza però riuscirci ed è stato bloccato dalla scorta della polizia penitenziaria.

Fabrizio Bonino, il segretario nazionale per l’Umbria del Sappe ha raccontato la vicenda

"L’uomo, di nazionalità tunisina e già resosi responsabile in mattinata di atti di violenza verso il personale di polizia penitenziaria dell'istituto di Capanne, ieri ha inscenato un impiccamento per uscire dalla cella, ma quando i poliziotti sono intervenuti ne è nata una colluttazione, a seguito della quale quattro poliziotti sono finiti all'ospedale con prognosi di cinque giorni ciascuno. Nel pomeriggio, poi, nel mentre era stato portato all’ospedale per accertamenti medici ha tentato la fuga. Nello specifico, il magrebino, fingendo uno svenimento, ha aggredito gli agenti della scorta in servizio presso l'ospedale e ha tentato la fuga. Solo a seguito dell’intervento degli agenti, che hanno riportato diverse ferite dai colpi e dai morsi perpetrati dal detenuto che sputava anche in faccia degli agenti, sono riusciti a bloccare il soggetto e a ricondurlo in carcere”.

Le ferite riportate dagli agenti: 

Una situazione allucinante, “di assurda violenza” denuncia Bonino:  “Un agente in servizio presso il carcere di Perugia, insieme al sovrintendente di turno, è stato aggredito da un detenuto di nazionalità tunisina perché questi si era visto da loro sottrarre un secchio di alcol procurato da un composto di frutta macerata non consentito. In particolare, scagliando contro uno di essi uno sgabello in legno in dotazione alla cella e successivamente, al tentativo di bloccaggio da parte degli agenti, il soggetto torceva una mano a uno di loro al quale gli sono stati refertati dieci giorni di prognosi”, sottolinea il sindacalista.

La richiesta di Bonino:

Il segretario non ci sta e chiede un’immediata ispezione ministeriale, che evidenzi la particolare carenza degli organici dei poliziotti e la complessità operativa di Capanne:

Il primo sindacato del corpo, il Sappe, torna a chiedere un’ispezione ministeriale per comprendere se vengono considerati tutti gli elementi per la sicurezza degli uomini e le donne della polizia penitenziaria”.