Il pendolarismo incide sull’economia della città per 14 milioni di euro, ma il trasporto ferroviario su Orvieto continua a perdere colpi. Se ne è parlato nel corso dell’incontro promosso dal Comitato Pendolari Roma-Firenze insieme a numerose associazioni come Abitare Orvieto, Cittadinanza Territorio&Sviluppo, Nova, Cosp e PrometeOrvieto. Un evento che ha riunito Comitati e realtà civiche per affrontare, per la prima volta in modo condiviso, la questione del pendolarismo ferroviario lungo la dorsale Roma-Firenze. Un tema che va oltre i soli pendolari. Come evidenziato dal comunicato congiunto delle organizzazioni promotrici, il pendolarismo non riguarda soltanto chi si sposta ogni giorno, ma incide in modo significativo su famiglie, economia, servizi e persino sulla demografia del territorio orvietano. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto importante non solo per analizzare disagi e criticità, ma anche per mettere a fuoco possibili soluzioni e strategie. Tra i relatori: Luca Maggi del Comitato Pendolari, Antonio Rossetti (Cts), Mario Nobile, direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, e Alessandro Bianchi, urbanista, direttore della Scuola “La Fenice Urbana“ ed ex ministro dei Trasporti. Presente anche la sindaca Roberta Tardani, che ha annunciato la volontà di portare all’attenzione dell’assemblea dei sindaci la bozza del “Patto per il territorio“ elaborata dal Comitato Pendolari, con l’obiettivo di discuterlo, integrarlo e presentarlo poi al ministero dei Trasporti. Tra gli aspetti più rilevanti emersi nel dibattito, il peso economico generato dai pendolari: 14 milioni di euro secondo una stima illustrata da Antonio Rossetti, che ha anche posto l’attenzione sul calo demografico e sulla necessità di rafforzare i servizi pubblici per attirare nuovi residenti e trattenere quelli esistenti. A chiudere l’incontro, l’ex ministro Alessandro Bianchi ha lanciato un appello: "Orvieto ha perso 2.500 abitanti in dieci anni. Il saldo è negativo di circa 200 persone l’anno. Occorre intervenire ora. I servizi pubblici devono essere garantiti a tutti e non solo se ‘convenienti’ economicamente". Comitati e associazioni hanno ribadito la necessità di interventi urgenti per rendere il trasporto ferroviario un vero diritto di mobilità e uno strumento di contrasto allo spopolamento. "Il confronto del 17 maggio – sottolineano – è solo l’inizio di un percorso che deve portare a risultati tangibili. Il tempo degli annunci è finito: ora servono atti concreti e impegni mantenuti".
CronacaPendolarismo, non solo (dis)servizi: "Valore economico di 14 milioni"