
L’ospedale “San Giovanni Battista“
Orari di lavoro, fondi e overbooking sanitario. Sono questi i temi che il segretario aziendale della Usl2 per Cimo Umbria, Francesco Corea, mette sul piatto del nuovo direttore generale della stessa Usl, Roberto Noto, da poco nominato al vertice dell’azienda alla quale afferisce a il San Giovanni Battista di Foligno. A Noto dunque la richiesta di una convocazione veloce. "Accogliamo con fiducia l’arrivo del nuovo dg Noto, il suo curriculum di alto profilo lascia immaginare una visione innovativa per la nostra azienda - dice Corea - ma le urgenze sul tavolo sono numerose e chiedono un confronto immediato e concreto". Tra i nodi più urgenti, Corea segnala la questione dei fondi contrattuali, in particolare di risultato e disagio, che costituiscono una parte variabile importante della retribuzione dei medici. "Ogni anno – dichiara – si ripropone la necessità di finalizzare la contrattazione e la distribuzione di queste risorse, senza le quali il sistema rischia di perdere motivazione e fiducia e il sindacato deve condividere e non subire criteri imposti dall’azienda". Altro tema sensibile è quello dell’overbooking nelle prestazioni sanitarie, prassi già diffusa e contestata anche a livello nazionale dalla federazione Cimo Fesmed, ma recentemente oggetto di un’ulteriore estensione. "Con una delibera regionale di marzo – spiega Corea – si è introdotto un nuovo modello denominato ‘no-show’, che impone ai reparti il recupero delle prestazioni non erogate per assenza del paziente, caricandole nuovamente sugli stessi professionisti. Una misura che può creare disagi organizzativi seri, soprattutto se attuata senza una chiara informazione all’utenza e senza condivisione con i medici". Corea evidenzia come questa pratica stia generando situazioni di stress sia per i medici che per i pazienti, che si ritrovano in slot sovranumerari e in orari coincidenti con altri pazienti senza esserne informati: "Il rischio è quello di affollamenti inattesi, attese prolungate e confusione, mentre i professionisti sono costretti a gestire un carico di lavoro non previsto". Infine, viene segnalata la questione dell’orario di lavoro: "Nell’ambito delle 38 ore settimanali, i medici sono chiamati anche a turni notturni, festivi e reperibilità. Ma spesso la distribuzione non è equa, e il conteggio automatico delle ore con il gestionale penalizza chi effettua turni spezzati, sottraendo automaticamente 30 minuti di pausa, anche se non ne usufruisce realmente. Abbiamo già diffidato l’azienda a correggere questo sistema".