Parola alla difesa di Bocci: "Solo voci e millanteria"

Nel processo ’Concorsopoli’ dura arringa dell’avvocato David Brunelli: "Bestiario di sentito dire nel contesto di uno straordinario e deprimente teatro" .

"Le ombre prendono corpo, le menzogne diventano verità, le cose stanno così perché Tizio ha sentito Caio che lo diceva, e così via. Sarebbe un effetto volano, se non fosse un tritacarne". Un "bestiario" è quello che, secondo il difensore di Gianpiero Bocci, l’avvocato David Brunelli, si è generato nei confronti dell’ex sottosegretario agli Interni. Al quale la Procura, nel processo alla cosiddetta “concorsopoli“ della sanità regionale, contesta l’interessamento, fuori dalle regole, per tre prove concorsuali. Contestazioni che, secondo il legale, nascono da sentito dire, da quando terzi dichiarano su Bocci che, sottolinea ancora lBrunelli, nell’attività di indagine compare direttamente poco se non mai. E per il legale nella marea di intercettazioni effettuate ce ne è una di particolare rilievo. È Maurizio Valorosi, all’epoca direttore amministrativo dell’ ospedale, a parlare: "Sai cosa mi disse Bocci una volta? Se voglio qualcosa te lo dico io…. Lui mi disse: non ascoltare ‘st’altra gente che fa il nome mio. Io se voglio qualcosa te lo dico io, capito?". "Si è già visto come le condotte, prima ancora le intenzioni, le opinioni, attribuite a terzi nascano nel bestiario e vengono poi alimentate dalle voci dei viandanti nelle stanze dei direttori, nelle scene di questo straordinario e deprimente teatro" ha sottolineato ancora Brunelli.

"Il volano della millanteria (oltre che un eccesso di zelo della polizia giudiziaria) è l’artefice delle accuse a Bocci. ’Bocci ha detto questo, ha fatto questo, pensa questo, chiede questo’: senza che mai una volta avessimo il riscontro di ciò che egli ha davvero detto, fatto, pensato, chiesto. Senza che mai compaia nei filmati, senza che quasi mai compaia nelle telefonate". Insomma, secondo la difesa, il peso del nome dell’allora sottosegretario sarebbe stato utilizzato per far pesare le richieste, per avanzare pretese. Ieri anche l’arringa della difesa di Maurizio Valorosi, con l’avvocato Francesco Crisi. A Valorosi,viene contestata, l’associazione a delinquere che la difesa contesta. Il processo riprende il 3 giugno per la discussione dell’ultima posizione, quella di Catiuscia Marini.