
Pane e pizza, i fornai: "Siamo in ginocchio"
Perugia, 21 marzo 2022 - "Se ho aumentato il prezzo delle pizze e degli altri prodotti che producevo in proprio? Ho spento forno, frigorifero e congelatore. Ho fatto prima. Dall’inizio del mese non facciamo più nè pizze, ne altri prodotti: non ci rientravo con le spese. Mi piange il cuore ma è così. Tengo sempre un vasto assortimento di dolci e salati, ma sono stata costretta a sospendere la produzione e acquistare da un forno esterno". A
llarga le braccia Katia Rinchi, un locale a piazzale Bellucci, attaccato alla Stazione di Sant’Anna. "Il comparto – dice – è in ginocchio. Ma tanto lo sapete da soli. Inutile lamentarci. Da parte mia cerco solo di limare le spese e fare pari per compensare i rincari". Anche da Santino, storico forno-pasticceria di piazza Matteotti, di questi tempi non è facile mantenere il giusto rapporto qualità prezzo. "Al momento – riferisce Mara Righi –, la proprietà ha deciso di non aumentare i prezzi. Ma non sappiamo fino a quanto potremo farlo".
I clienti che dicono?
"Beh – prosegue la dipendente di Santino – ultimamente si informano, qualcuno mette le mani vanti facendo delle battute scherzose. Noi rispondiamo che teniamo duro finchè possiamo".
Intanto, Luigi Faffa, delegato Panificatori Confcommercio Umbria ricorda che "è dal 2021 che i circa 300 panificatori umbri già da metà dell’anno scorso sono alle prese con un progressivo aumento delle materie che vanno a comporre il prezzo finale del pane e dei prodotti da forno. Aumento che si è ulteriormente aggravato a causa del conflitto in Ucraina. Tanto da rendere ormai inevitabile a breve un incremento dei prezzi, che comunque si cercherà di contenere tra il 10 e il 15%. Una decisione presa a malincuore ma inevitabile, per non far chiudere le aziende e non mandare a casa i lavoratori".
Dunque si va verso un aumento dei prezzi anche a Perugia?. Dal centro alla periferia la risposta è unanime.
"O alziamo il cartellino, o si chiude tutti" ammettono i fornai. Orietta Bachiorri, Cofopa, chiarsice: "Già ad ottobre eravamo preoccupati per l’aumento dei prezzi medi del grano, delle materie prime, del gas e dell’energia elettrica, dei trasporti. Aumenti che in questo inizio del 2022 si sono ulteriormente aggravati, tanto più in conseguenza del conflitto in Ucraina. Le voci che incidono sul prezzo finale sono una infinità. Non parliamo solo di farine o dell’energia elettrica, ma ad esempio anche di olio, o della carta e dei cartoni. Un’impennata da brivido, tant’è che noi, per rimanere sul pezzo abbiamo dovuto aumentare il prezzo di alcuni prodotti, soprattutto quelli più laboriosi per ingredienti e manodopera. Pane, pizze e brioches sono rimaste invariate".