Sono stati reclutati ben quattro nuovi medici nei reparti di Neurologia e Neuroriabilitazione del San Giovanni Battista di Foligno. Si tratta di giovani professionisti provenienti prevalentemente dalla Scuola di Neurologia di Perugia: Eleonora Terenzi, Francesco Maria Paradiso ed Elisa Siena insieme ad un professionista proveniente dalla scuola del policlinico Gemelli, Pietro Spinelli. Dall’apertura dell’ospedale nuovo non si riscontrava un ricambio così ampio di personale medico nel reparto che integra i servizi di Neurofisiologia di Spoleto ed il reparto di Gravi cerebrolesioni ed Unità ictus di Foligno. Un reparto che garantisce cure per oltre 500 ricoveri ogni anno e migliaia di visite ambulatoriali e Pronto Soccorso negli ambiti dei disturbi della memoria, del movimento, dell’ictus, dell’epilessia e della sclerosi multipla. Questo notevole rinnovamento di personale è stato conseguente al pensionamento di alcuni professionisti avvenuto durante l’emergenza Covid.
Il reparto diretto dal dottor Mauro Zampolini vede due strutture al suo interno con responsabili i dottori Francesco Corea e Sara Micheli, rispettivamente per neurologia d’urgenza ed epilessia.
Altri professionisti dell’equipe sono Monica Acciarresi, Laura Bernetti e Vilma Pierini che completano il pool dei medici in forza al servizio con profili professionali per ictus, cefalea ed elettromiografia.
"La gran parte dei medici assunti – spiega il dottor Francesco Corea – sfortunatamente ha un profilo che non consente lavoro notturno che per gli specializzandi non è facilmente proponibile. Quindi solo quattro medici più il primario si arriva a cinque possono garantire attività di consulenza notturna rendendo particolarmente usurante il lavoro e la conciliazione dei ritmi di vita".
Sfida interessante da affrontare anche quella del pool infermieristico: "La sfida per il futuro di questa unità considerata strategica per la sanità regionale è quella di finalizzare l’attività di guardia attiva h24 come già in essere negli ospedali come Città di Castello o Terni".
Alessandro Orfei