
L'omicidio di David Raggi, il corteo in centro a Terni (PianetaFoto)
Terni, 14 marzo 2015 - Un presidente di Consiglio di istituto, nella sua qualità di genitore e di rappresentante di una delle scuole più grandi e storiche di Terni, l'istituto tecnico statale "Allievi-Sangallo" ha preso carta e penna e ha scritto al prefetto di Terni, Gianfelice Bellesini, per chiedere al rappresentante del Governo quali azioni concrete le istituzioni locali intenderanno porre in essere per riempire di contenuti le praole pronunciate subito dopo la riunione del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico indetta all'indomani del violento fatto di sangue che ha portato alla morte del 27enne ternano David Raggi per mano di un 29enne marocchino. Ecco il testo della missiva pubblicata su Facebook: "Lettera aperta a S.E. Dott. Bellesini Sig. Gianfelice Prefetto della Città di Terni Chi Le scrive è il Presidente del Consiglio dell’Istituto “Allevi – Sangallo” di Terni, frequentato da circa 800 ragazzi molti dei quali passano le serate nei locali del centro; molti dei quali - ieri sera - erano alla fiaccolata svoltasi in onore del concittadino David Raggi barbaramente ucciso da un immigrato irregolare; ma, prima di tutto, chi Le scrive, è un padre e non servono titoli per trasmetterLe tutti i sentimenti che mi animano in questo momento. Ho apprezzato le saggie parole rivolte alla nostra comunità nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: “quanto accaduto non dovrà costituire in alcun modo pretesto per l’illegalità o reazioni dettate da sentimenti di rabbia e timore”.
Come avrà avuto modo di verificare, la manifestazione di ieri sera ha dato una prova tangibile – se ancora ce ne fosse stato bisogno - di quanto e come fra i ternani, alberghino, prima ancora della rabbia, il rispetto e la compostezza. Un’intera comunità che camminava a voce bassa, senza clamore e senza alcuna tensione: anziani, giovani, padri e madri che spingevano passeggini sui quali erano seduti i loro figli, fratelli e sorelle, mariti e mogli perché … vede Eccellenza … David Raggi era un po’ di tutto questo: David era un figlio di Terni; di gente abituata a lavorare per guadagnarsi il pane. Ieri era tutto questo ma oggi è “il giorno dopo”; ed il fatto che ieri sera siamo stati in silenzio non vuol dire che non abbiam qualcosa da dire.
Oggi è un altro giorno ed allora ecco che Le rivolgo una domanda - espressa in vernacolo - per la quale avrà modo di perdonarmi, perché questa è la mia lingua: questa è la lingua della mia gente. Ebbene : “Mò … che volemo fa ?!?” Lasciamo che dopo il momento di intensa commozione tutto torni come prima?!? Caliamo il sipario tanto “tutto passa”?!? Terni fu paesino di transito sulla via consolare Flaminia: Lei, da romano, conosce bene la millenaria cultura e la civiltà di questa gente aperta ed ospitale per natura, necessità e convenienza.
Una città mèta di viaggiatori europei, di Papi, pittori, principi, regnanti e poeti nell’ottocento e poi, di immigrati dai territori e dalle regioni confinanti negli anni dell’industria siderurgica nascente: una città capacissima di adattarsi agli usi ed ai costumi legati al passaggio dall’economia agricola alla civiltà industriale. Ma vede … chi – qui da noi – veniva ospitato, rispettava le nostre regole e chi, non si adattava ad esse per cultura o religione, doveva operare una scelta: o si adeguava o se ne andava !!! “regole che devono valere per tutti” (cit.) Sicuro che “le forze dell’ordine resteranno massimamente impegnate a tutela della sicurezza dei cittadini poiché con il “Patto per Terni sicura” si sono consolidate relazioni e sinergie fra i vari livelli di governo chiamati a cooperare (…) per la sicurezza del territorio” devo dedurre che da oggi non troveremo più mendicanti agli incroci semaforici?
Che non vedremo più extracomunitari mendicanti agli ingressi dei supermercati? Che verrà “bonificato” l’argine del fiume Nera sotto ponte Allende luogo di dormitorio dei senza tetto? Che i “rom” che parcheggiano in Voc. Staino oppure in Via Prati sapranno giustificare il loro stato di nullafacenti? Che questa gentaccia che bighellona per la città sarà identificata e se “irregolare” allontanata? Che sarà fatta “piazza pulita” degli ubriachi che urinano in Via Sant’Alò o in Via XI Febbraio? Che verranno controllati i molestatori di ragazzine in corso Tacito e ultimamente anche all’interno della Bibliomediateca?
Che sarà portavoce verso il nostro Sindaco “fantasma” di questo stato di disagio che proviamo di fronte a questa accoglienza indiscriminata? A questo buonismo insulso? A questo assistenzialismo dei fannulloni? Perché se così non fosse, Eccellenza, troverei vuote le Sue parole, senza senso, dettate più da motivi di opportunità che da profondo convincimento, quasi “di plastica”; ed allora, di fronte alla paura che i nostri figli non sono più sicuri quando escono la sera, che tutti noi siamo a rischio anche all’interno delle nostre abitazioni perché bande e sbandati hanno trovato ospitalità nella nostra città, mi accorgerei di essere intollerante, rabbioso ed anche un po’ razzista.
Con i miei più distinti saluti, Italo Casali"
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