Nuovo impianto eolico industriale “Valutazione d’impatto“ avviata

Scatta la procedura sull’installazione di dieci ’pale’ tra i territori comunali di Foligno e Nocera Umbra

Nuovo impianto eolico industriale “Valutazione d’impatto“ avviata

Il progetto

Dopo le verifiche, ecco l’avvio del procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) relativo ad un nuovo impianto industriale eolico denominato ‘Fondi e Collecroce’, di potenza pari a 60 Mw e da realizzare nei comuni di Foligno, Nocera Umbra e relative opere di connessione nel comune di Serravalle di Chieti. Il progetto è della società Energia ecosostenibile Srl, con sede legale a Potenza ed è stato presentato al Ministero della Transizione ecologica lo scorso 16 aprile. Si tratta di dieci pale eoliche divise in due sezioni e una Bess (batteria di accumulo). La prima sezione, con sei aerogeneratori, sarà sul territorio di Foligno, a completare la dorsale presa di mira già con il progetto di Monte Burano, che avrebbe ricadute anche per il Parco di Colfiorito e Monte Busseto, a Nocera Umbra. Quattro pale andrebbero di nuovo sul territorio di Nocera Umbra, questa volta a Collecroce. A Serravalle sarebbe prevista la stazione di scambio con la rete nazionale. "Gli impatti generati dall’impianto – si legge nell’avviso pubblico relativo alla presentazione dell’istanza - saranno di tipo temporaneo per quanto riguarda la fase di cantiere per la sistemazione dell’area, per il trasporto dei componenti e per il montaggio degli aerogeneratori e delle opere accessorie. Una volta in esercizio ed ultimate le opere di mitigazione, gli impatti residui saranno di tipo paesaggistico, dovuti alla visibilità degli aerogeneratori e di tipo ambientale per la potenziale interferenza con gli habitat della fauna locale. Entrambe le tipologie di impatto sono state valutate e sono considerate coerenti con le finalità generali di interesse pubblico e compatibili con i caratteri paesaggistici e con le relative istanze di tutela derivanti dagli indirizzi pianificatori". "La presenza della stazione di scambio - spiega Angelo Velatta, ambientalista che si sta mobilitando contro il fiorire di progetti di eolico industriale nell’Appennino - lascia intendere che l’area possa essere interessata da ulteriori progetti, perché la stazione di scambio è, tendenzialmente, usata da più strutture".

Alessandro Orfei