REDAZIONE UMBRIA

"Non esistono solo le armi La politica grande assente"

Flavio Lotti, organizzatore della Marcia: ’La violenza porta altra violenza, in una escalation che rischia di non lasciarci scampo. Bisogna fermarsi ora’.

"Non esistono solo le armi La politica grande assente"

Assisi

Per Flavio Lotti, storico pacifista e organizzatore della Marcia della Pace, quella di ieri è stata una lunga notte. Un’edizione straordinaria dell’evento, a un anno del conflitto in Ucraina, in cui passo dopo passo, il silenzio illuminato dalle torce ha gridato forte "Stop alla guerra". Quella in Ucraina ma anche tutte le altre, che ci spaventano di meno solo perchè più lontane..

Lotti, cosa ha significato questa Marcia notturna nel percorso di ricerca della pace?

"Tanto per cominciare ci siamo sentiti e ci sentiamo ancora più vicini alle vittime di questa guerra: uomini e donne, bambini e anziani che soffrono, in Ucraina come in tanti altri posti nel mondo dove le bombe continuano a fare stragi. Questa è la premessa di ogni scelta di pace, non basta invocare la pace ma bisogna essere pronti a farla. Bisogna mettersi dalla parte delle vittime ed unire le nostre voci con quella di Papa Francesco, perchè si lavori incessantemente per raggiungere il cessate il fuoco".

C’è abbastanza mobilitazione a suo avviso?

"No, secondo me la gente non ha ancora capito quanto gravi siano le cose che stanno accadendo e quanto pericolose siano le scelte, gettare benzina sul fuoco produce una escalation, noi siamo sulla soglia del punto di non ritorno, dobbiamo fermarci prima. Perchè altrimenti questo incendio arriverà anche alle nostre case".

Il pericolo di perdere la pace mobilità a sufficienza le giovani generazioni?

"Credo che i giovani non sappiano più quanto sia importante la pace che i loro nonni hanno contribuito a costruire nel nostro vecchio continente. Dobbiamo investire su di loro e aiutarli a riscoprire il valore della pace, a riscoprire cosa possono fare per la pace. Purtroppo una informazione troppo tossica li paralizza, li fa sentire impotenti e lontani, li convince che non si può fare niente. Dobbiamo tornare ad alimentare il dibattito, anche per dare a ciascuno gli strumenti per poter crescere e intervenire, perchè c’è una responsabilità da parte di tutti noi. Non si può chiedere ai cittadini di fare uno sforzo se non si sa quale deve essere questo sforzo, in che direzione si debba cercare la pace. Tutto questo richiede consapevolezza, quindi formazione educazione, studio, impegno, partecipazione".

I politici c’erano alla Marcia?

"Purtroppo la politica è stata la grande assente in questa notte della pace , come lo è stata in questo anno di guerra, perchè la politica ha scelto di delegare tutto alle armi e questa è una follia. Perchè le armi chiamano altre armi e la violenza porta ad altra violenza, così la spirale richia di imprigionarci e di non lasciarci via di scampo".

Patrizia Peppoloni