"’No’ al progetto Variante Sud". Cia e Confagricoltura all’attacco

"L’opera aumenterà il traffico e sarà compromessa l’attività economica di numerose aziende"

Le associazioni degli agricoltori vengono allo scoperto e chiedono di ripensare il progetto di ‘Variante sud’, da anni al centro del dibattito cittadino. Lo fanno Cia e Confagricoltura coi loro presidenti territoriali Ezio Palini e Francesco Di Camillo, in un documento dove si formalizzano tutte le criticità. Entrambi ribadiscono "la necessità di ripensare l’opera in funzione delle reali esigenze della città, valutando anche i dettami del piano regolatore generale, che rappresenta lo strumento condiviso per migliorare la città in armonia con l’ambiente". Il documento firmato da Palini e Di Camillo è nato con delle interlocuzioni con il Comitato Variante sud. "Presa visione del progetto di fattibilità tecnico-economic relativo all’asse stradale di collegamento fra la SR 316 e la SS 3 denominato Intermedia Sud" – si legge – si rileva che la strada di categoria C1 extraurbana a scorrimento veloce (90Km/h) destinata al traffico pesante, viene forzatamente calata al posto della prevista strada urbana di quartiere categoria E. L’opera così configurata dal Comune e da Società Quadrilatero aumenterà il traffico anziché sottrarlo nelle zone nevralgiche della città, inoltre presenta le seguenti criticità: la sua natura di superstrada priva di marciapiedi taglia le piste ciclopedonali esistenti, impedendo il passaggio e l’attraversamento ai pedoni, difficoltà accentuate a ridosso dell’ospedale e in prossimità delle frazioni. Lo scostamento dal percorso previsto nel prg comporta uno smisurato consumo di suolo agricolo, tra l’altro a danno di terreni classificati come ’Verde Agricolo di Pregio’ tutelati dalle leggi". Si definiscono "incomprensibili" le variazioni al prg, tali da compromettere l’attività economica di diverse aziende: "I tagli irrazionali in diagonale delle aziende agricole causano una frammentazione anomala, le imprese si ritrovano una moltitudine di piccoli appezzamenti triangolari, resi improduttivi dal difficile accesso dei moderni macchinari". "L’opera proposta è fonte di forte preoccupazione anche per il notevole aumento del rischio idraulico, di tutta l’area, sia per gli abitanti, che per le coltivazioni agricole", così Cia e Confagricoltura chiedono "un ripensamento del progetto".

Alessandro Orfei