Mostra del Tartufo, la nuova vita Dopo 43 anni cambia nome e logo

Si chiamerà ’Salone nazionale del Tartufo bianco pregiato’. "Qualità e unicità che richiamano il territorio"

Mostra del Tartufo, la nuova vita  Dopo 43 anni cambia nome e logo
Mostra del Tartufo, la nuova vita Dopo 43 anni cambia nome e logo

La nuova mostra del tartufo di Città di Castello, dopo 43 anni, cambia nome e immagine. Il debutto del ’Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato’ – questa la nuova denominazione – dal 3 al 5 novembre, darà il via nel centro storico tifernate a una stagione "nel segno della qualità e dell’innovazione". Lo farà con una denominazione che vuole proiettare l’evento nel panorama italiano con l’unicità della trifola di Città di Castello e dell’Alta Valle del Tevere, insieme a un logo che rende omaggio al legame profondo del prelibato tubero con il territorio e "richiama con le proprie linee i tagli, le gemme preziose che affiorano dai boschi, ma anche i meridiani e i paralleli a simboleggiare il riferimento alla terra e l’apprezzamento universale per l’oro bianco di cui è ricca la vallata". Questa operazione di restyling è stata presentata ieri mattina in Comune (perché l’edizione 2023 sarà organizzata interamente dall’amministrazione comunale) mentre il programma sarà reso noto ufficialmente nelle prossime settimane.

Intanto si sa che i giorni della manifestazione saranno cinque, perché il fine settimana del 3-5 novembre dedicato alla mostra mercato sarà preceduto, l’1 e il 2 novembre, da un’anteprima della manifestazione per la stampa nazionale e internazionale, che sarà invitata a conoscere da vicino il tartufo bianco di Città di Castello, ma anche l’universo che gli ruota attorno, a partire dai cavatori che sono espressione di una pratica dichiarata patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco, delle aziende che lo lavorano e lo esportano in tutto il mondo, dei cuochi che lo rendono irresistibile al palato. Nella giornata del 2 novembre il re della trifola sarà sulle tavole dei ristoranti del centro storico tifernate, dove i buongustai troveranno menù a tema proposti da chef specializzati.

"Con la consapevolezza di quanto il tartufo bianco definisca il patrimonio culturale ed economico del nostro territorio, abbiamo puntato sul legame con la nostra terra per un rebranding storico, che guarda al futuro con ambizioni importanti e la volontà di costruire un evento inclusivo, che coinvolga e rispecchi tutto l’immenso patrimonio di cui siamo custodi, rappresentato da oltre mille cavatori con i loro 3 mila cani, dalle aziende, dai ristoratori e da tutta la filiera locale", hanno dichiarato il sindaco Luca Secondi e l’assessore al commercio e turismo Letizia Guerri. Il Salone Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato intanto è già online con il nuovo portale.