REDAZIONE UMBRIA

Muore in mare a 19 anni, lo strazio degli amici ai funerali. "Matteo, solo ricordi belli"

Spoleto: in centinaia per l’ultimo saluto al diaciannovenne annegato a Porto Cesareo

I funerali di Matteo Ubaldi (nel riquadro)

Spoleto (Perugia), 1 agosto 2019 – Una rosa bianca per dare l’ultimo saluto a Matteo “Oettaw” Ubaldi. In molti hanno voluto depositare quel fiore, simbolo di innocenza, vicino alla cassa di Matteo prima che il carro funebre lasciasse la chiesa di Santa Rita per dirigersi verso il cimiero. Giovani, giovanissimi, parenti, amici, insegnati si sono ritrovati, ieri mattina, alla chiesa di Santa Rita per dare l’ultimo saluto al 19enne spoletino morto annegato in mare durante le vacanze estive, a Porto Cesareo in Puglia.

Chiesa gremita a dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, che Matteo aveva tanti amici, tutti ancora scioccati per la tragica morte del giovane spoletino inghiottito dalle correnti marine. A celebrare la santa messa è stato il parroco di Santa Rita, Don Giuseppe, ed era presente anche Don Mario del gruppo dei “Figli del cielo” e i ragazzi della Pastorale Giovanile, amici di Matteo.

A lenire il dolore dei genitori, ancora sotto choc per la tragica morte del figlio, è stato proprio il parroco: «Un papà e una mamma non dovrebbero mai sopravvivere al proprio figlio. Matteo sarà sempre con noi, cerchiamo di purificare i nostri pensieri ed affidarci alla parola di Dio. È stata una disgrazia che causa grande dolore nei nostri cuori.». Al funerale era presente anche l’assessore Angelo Loretoni in rappresentanza del Comune di Spoleto e il sindaco di Vallo di Nera Agnese Benedetti, vicina alla famiglia e in particolare alla mamma, originaria proprio del borgo della Valnerina. A dare l’ultimo saluto al caro amico Oettaw, attraverso una commovente lettera letta dall’altare, sono stati anche i compagni di scuola che lo ricordano come un ragazzo scherzoso e allegro.

"Nessuno di noi si sarebbe aspettato di scrivere queste parole, ma soprattutto di rincontrarci così presto, in circostanze così spiacevoli. Parlando di te ci vengono in mente solo ricordi felici; le tue stranezze ti hanno reso unico e che lasceranno in noi ricordi indelebili. In classe non eri un ragazzo di molte parole, però i tuoi pensieri trapelavano tramite le tue azioni: eri scaltro, veloce e vivace, l’unico in grado di correre ininterrottamente mentre tutta la classe si lamentava. Le tue forze non restavano all’interno della palestra, ma continuavano in giro per la città, dove tutti ti conoscevano, ti salutavano e scherzavano con te. Tanti sono i ricordi che ci legano, come tutti i bigliettini che lanciavi alle ragazze e che adesso conservano gelosamente. In questo momento, però, le parole non servono. Ci hai insegnato che è meglio spendere un sorriso piuttosto che una lacrima ed è così che ti ricorderemo".