Memorial d’atletica ’Luca Coscioni’: "Ha lasciato un segno indelebile"

Quattordicesima edizione della kermesse che ricorda il giovane ricercatore e atleta ucciso nel 2006 dalla Sla

Memorial d’atletica ’Luca Coscioni’: "Ha lasciato un segno indelebile"

Memorial d’atletica ’Luca Coscioni’: "Ha lasciato un segno indelebile"

Domani a Ciconia torna il memorial di atletica leggera “Luca Coscioni“. La 14esima edizione della manifestazione intitolata al ricercatore e atleta orvietano malato di Sla, scomparso nel 2006 a soli 38 anni, quest’anno è valida come Campionato italiano individuale Master 5 chilometri su strada. L’iniziativa, organizzata dall’Atletica Libertas Orvieto con la collaborazione dell’Associazione “Luca Coscioni – Per la libertà di ricerca scientifica“, del Comune di Orvieto, della Fidal Umbria e del Coni Umbria, è stata presentata questa mattina nella aala consiliare del Comune , alla presenza del sindaco, dell’assessore allo sport, della madre di Luca Coscioni, Anna, di Francesco Verduca dell’associazione Luca Coscioni, di Sergio Viola, presidente dell’Atletica Libertas, e di Lucia Custodi, presidente del Panathlon Club. Oltre 230 gli atleti provenienti da tutta Italia attesi ai nastri di partenza dopo il ritrovo allo stadio "Luigi Muzi": si comincia dalle 8,30 con la categoria SM55. a seguire le categorie SF35, SM45 e SM50, SM35 e SM40. In gara anche due podisti di 80 anni. "L’auspicio – ha detto Francesco Verduca – è che si possa in futuro organizzare una maratona in ricordo di Luca". "Da una sofferenza di un uomo è nata tanta gioia – ha commentato la mamma di Luca Coscioni, Anna –, da una parte un’associazione che ha creato una speranza per tante persone malate, dall’altra la gioia della gioventù di poter partecipare a un evento sportivo. Luca voleva vivere, ha lasciato una speranza a tutti noi, ha combattuto battaglie che servono a tutti quanti, dall’aborto alla liberta di ricerca scientifica passando per l’eutanasia. Diceva sempre: io voglio il miracolo della scienza, non voleva accanimento terapeutico. Sono orgogliosa di mio figlio e per quanto mi manchi maledettamente ho la gioia e l’orgoglio di sapere che ha lasciato un segno indelebile".