REDAZIONE UMBRIA

Medico trova alloggio in un B&B: "Lontana dai miei figli per proteggerli dal virus"

Il titolare di una struttura le ha messo a disposizione una stanza gratis per un mese e mezzo grazie ad una bella iniziativa di solidarietà rivolta al personale medico e sanitario degli ospedali

La dottoressa Serena di Maria

Orvieto, 18 maggio 2020 - “Avevo appena finito il mio turno di notte all’ospedale e nel tornare a casa dopo tante settimane ho avuto un fremito, un’emozione forte. È stato bello rivedere la mia famiglia”. Serena Di Maria, giovane cardiologa di 36 anni all’ospedale di Orvieto e madre di due bambini, ha dovuto fare una scelta dolorosa: separarsi per un periodo dai suoi adorati figli, da suo marito e dai suoi genitori per proteggerli dal virus, da quella curva che a inizio marzo ha iniziato ad impennarsi.

“Ho dovuto tutelare le persone che vivono con me, soprattutto quelle più vulnerabili. Poi il 21 aprile ho deciso di tornare a casa, consapevole che avremmo dovuto continuare comunque a convivere con questo virus per un po’ di tempo”. Un mese e mezzo lontano dai suoi affetti, ma accolta in una struttura ricettiva messa a disposizione gratuitamente per il personale medico e sanitario grazie ad una bella catena di solidarietà.

“C’è stato un periodo in cui gli ospedali Covid dell’Umbria erano talmente pieni da non riuscire più ad assorbire i pazienti – racconta la dottoressa Di Maria – e così anche la Terapia Intensiva dell’ospedale di Orvieto si è dovuta preparare per affrontare questa emergenza senza precedenti. Io davo un supporto ai colleghi che si occupavano di pazienti positivi al virus, ma la paura di poter in qualche modo contagiare la mia famiglia mi ha portato a prendere questa decisione, seppur sofferta”.

La dottoressa si mette così alla ricerca di qualche albergo o case vacanze in cui alloggiare: “Cercavo su internet soluzioni adatte a me, ma le strutture erano praticamente tutte chiuse per via del lockdown”. Fino a quando non trova ospitalità nel B&B “Orvieto in Terrazza” dove il titolare le ha aperto la porta della struttura a titolo gratuito: “Mio marito ha poi saputo dell’iniziativa che metteva in rete alloggi per medici e sanitari degli ospedali senza chiedere compensi grazie all’avvocato Alessandra Fagotti. Mi hanno dimostrato una solidarietà tutt’altro che scontata”. In una delle stanze messe a disposizione ci vivrà per quasi cinque lunghe settimane, da sola.

“Se è stata dura? All’inizio no. In questi casi è fondamentale il supporto della famiglia per poter fare scelte lucide e ponderate e l’obiettivo era proteggere i miei bambini e i loro nonni che vivono in casa con noi. Ci sentivamo tutte le sere tramite videochiamata, ma col trascorrere dei giorni l’inquietudine e il distacco hanno iniziato a farsi sentire. Non sempre si ha la percezione di fare un atto di generosità nei confronti dei propri cari, ma il lavoro del medico è una missione e non potevo certo chiedere il congedo senza reali necessità. Ero chiamata a fare la mia parte e l’ho fatta, dovendo al contempo proteggere chi amo”. Valentina Scarponi