REDAZIONE UMBRIA

Magione, scoppio al campo sportivo Prosciolti tutti e tre gli indagati

Non dovranno affrontare il processo il legale rappresentante della struttura, l’idraulico e chi utilizzò il gas

Magione, scoppio al campo sportivo Prosciolti tutti e tre gli indagati

Tutti prosciolti gli indagati per lo scoppio della palazzina spogliatoi al campo sportivo di Magione. Non dovranno affrontare il processo il legale rappresentante della struttura, l’idraulico che realizzò l’impianto e colui che utilizzando il gas nell’area cucina di fatto innescò lo scoppio. Si chiude così, la vicenda in cui a novembre del 2021 rimasero ferite tre persone al campo sportivo di Casenuove di Magione quando un’esplosione causò il crollo parziale della palazzina spogliatoi. Un episodio che fortunatamente non causò vittime e feriti gravi, poiché al momento del crollo (le immagini rivelarono l’entità del pericolo corso) si stavano svolgendo allenamento e partita del calcio e del rugby, ma - fortunatamente - gran parte degli atleti, allenatori e altri collaboratori erano ancora in campo quando la deflagrazione distrusse gran parte dello spogliatoio. Lo stesso pm Mario Formisano aveva chiesto il proscioglimento dei tre, difesi rispettivamente dagli avvocati Alessandro Vesi, Molinari e Fiorucci. In particolare per i rappresentanti delle due ditte il proscioglimento è arrivato perché il fatto non costituisce reato, mentre per il terzo per non aver commesso il fatto. Si trattò solo di un incidente, per i cui danni è già avvenuto il risarcimento. "C’è stato un boato, tutto mi è crollato addosso. Sono rimasto sotto le macerie, non so dire quanto tempo abbia passato lì sotto. Ho sentito le grida, le voci che mi chiamavano. Mi hanno tirato fuori i ragazzi. Non ho mai perso conoscenza ma allo stesso tempo non riuscivo nemmeno a capire cosa stesse accadendo". Questo fu il drammatico racconto di Matteo uno dei ragazzi che rimase sotto le macerie. Fu ricoverato al Santa Maria della Misericordia di Perugia per via delle contusioni riportate e per escludere conseguenze traumatiche. Tutti concordano sul fatto che quella notte solo per una serie di fortunati eventi non finì in tragedia. "Poteva accadere qualcosa di molto più tragico", commentò il sindaco Giacomo Chiodini che dai primissimi minuti aveva seguito sul posto tutti i soccorsi. Le attività dei pompieri andarono avanti per tutta la notte e il giorno seguente: dove nell’immediatezza si era scavato per cercare feriti nel crollo continuarono a rimuovere macerie in cerca dell’origine del potenziale disastro che si rivelò essere appunto una fuga di gas.