LUCA FIORUCCI
Cronaca

Mafie e droga. L’ombra dei clan. In Umbria la guardia deve restare alta

Lo spaccato che emerge dalla relazione semestrale al Parlamento della Dia: tentativi di infiltrazione e attività di spaccio.

Mafie e droga. L’ombra dei clan. In Umbria la guardia deve restare alta
Mafie e droga. L’ombra dei clan. In Umbria la guardia deve restare alta

Criminalità organizzata e traffico di sostanze stupefacenti. Anche in Umbria, secondo quanto emerge dalla relazione del secondo semestre della Direzione investigativa antimafia, il mercato della droga vedrebbe la mano dei clan, italiani come stranieri. In particolare, come farebbe emergere l’indagine su alcuni soggetti ritenuti vicini a una ‘ndrina della provincia di Crotone che ha portato anche al sequestro di 8 milioni di euro di beni mobili e immobili riconducibili a un imprenditore e a un soggetto di vertice della cosca, entrambi considerati i referenti in Umbria della ‘ndrangheta, ai tentativi di infiltrare l’economia legale si affiancherebbe la fiorente attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Nel territorio, viene sottolineato ancora nella relazione, si registra, inoltre, la presenza di soggetti ritenuti vicini ai clan di camorra. Ma nel ricco business della droga, sarebbero ancora le organizzazioni stranieri a tenere in mano le redini e il portafoglio, in particolare nella provincia di Perugia che "si confermerebbe un qualificato snodo per il mercato illecito della droga".

Secondo quanto emerge dalle attività investigative, esisterebbe una ripartizione di ruoli e di aree d’influenza tra criminalità stranieri. "I sodalizi nigeriani risulterebbero attivi nell’approvvigionamento dell’eroina, quelli albanesi per la cocaina" viene sottolineato ancora nel documento della Dia. Ai clan albanesi, inoltre, in base sempre alle indagini svolte, viene riconosciuto anche "un elevato grado di organizzazione che consente loro la gestione dell’intero ciclo, dall’approvvigionamento generalmente eseguito in Olanda, fino alla lavorazione e, quindi, alla conclusiva attività di spaccio". Lo confermerebbe anche un’indagine della polizia chiusa a fine 2022 "con cui è stata disarticolata un’associazione per delinquere composta da albanesi e finalizzata al traffico illecito di stupefacenti". L’indagine ha interessato le città di Perugia, Terni, Rimini e Bologna.