La sanità umbra non brilla quanto a modernità dei macchinari di risonanza magnetica: siamo 14esimi sulle 20 regioni, mentre va molto meglio nelle strutture private per le Tac. E’ quanto emerge dai dati Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che ha aggiornato le statistiche al 31 dicembre dell’anno scorso (anticipate dal Corriere della Sera). Bene, il 58% delle Risonanze magnetiche nelle strutture pubbliche della nostra regione ha più di dieci anni. E con questa anzianità i macchinari vengono definiti ‘obsoleti’, sarebbero in via del tutto generale cioè da sostituire. I motivi possono essere diversi: usura dovuta all’età, modalità di utilizzo, numero di guasti, costi di gestione, sviluppo di tecnologie più all’avanguardia. E naturalmente più passa il tempo più le diagnosi che vengono fatte al paziente sono meno precise.
Il confronto con le altre regioni non è edificante sotto questo punto di vista: ben tredici regioni fanno meglio di noi (in testa c’è l’Abruzzo con il 29% dei macchinari obsoleti), mentre in fondo alla classifica troviamo Molise e Valle d’Aosta, dove tutte le risonanze a disposizione hanno più di dieci anni. Un dato in controtendenza in Umbria invece è quello della sanità privata accredita: questi macchinari, infatti, nella nostra regione, sono tra i più moderni in Italia. Solo il 23% ha meno di dieci anni, a testimonianza che tanti sono stati gli investimenti negli ultimi tempi, per uno degli esami più praticato della medicina moderna. E infatti anche il privato ‘puro’, cioè quello non accreditato ha solo il 14% delle Risonanze che hanno più di dieci anni.
L’Umbria è invece la prima regione per modernità delle Tac: solo una su quattro ha più di dieci anni, con percentuali migliori nella sanità privata accreditata (22%) e una sanità privata ‘pura’ che invece non ne dispone.
Va però detto che alla Regione Umbria sono state assegnate con il Piano nazionale di rilancio e resilienza (Dm del 20 gennaio 2022) risorse pari a quasi 16 milioni di euro per il rinnovo del parco tecnologico sanitario (15.937.373 euro) che riguarda la sostituzione di 43 grandi apparecchiature obsolete.
Questo l’elenco delle sostituzioni da fare o già fatte in questi due anni. Un acceleratore lineare, due angiografi, 14 ecotomografi, un mammografo, una Pet/tac, due risonanze magnetiche 1,5 T, 19 sistemi radiologici fissi e tre Tac a 128 strati.