REDAZIONE UMBRIA

“L’Uomo Nero“ riaccende i riflettori sul caso Sonia Marra

Al festival letterario ’Parole a Braccio’ l’autore del libro Alvaro Fiorucci ripercorre indagini e processo

Un libro e un festival letterario, possono servire a volte anche a ricordare storie complicate, volti e sguardi di chi è scomparso nel nulla lasciando un vuoto enorme in chi lo ama. È accaduto a Montone nel corso del festival e premio letterario “Parole a Braccio”, organizzato dal Rotary Club Fortebraccio con il patrocinio dell’amministrazione comunale e dell’Istituto per la Storia dell’Umbria Contemporanea (Isuc). Qui, grazie alla presentazione de “L’Uomo Nero“ di Alvaro Fiorucci (Morlacchi Editore) si sono di nuovo accesi in qualche modo i riflettori su Sonia Marra, la giovane studentessa pugliese dell’Unipg di cui non si hanno più notizie dal 16 novembre del 2006. Un caso sfociato in un lungo iter processuale per omicidio e occultamento di cadavere (perché quella di Sonia Marra, ormai è più che assodato, non è stato un allontanamento volontario) dove però l’unico imputato, che si è sempre dichiarato innocente, è uscito con un’assoluzione definitiva. A dialogare con l’autore, che ha ricostruito i punti chiave delle indagini e poi del processo studiando gli atti e ascoltando testimonianze, sono state Donatella Miliani, vice responsabile de La Nazione Umbria e la dottoressa Manuela Comodi, magistrato della Procura di Perugia che nell’ottobre del 2011 si “imbatté“ nel caso (seguito da un collega) quando durante un’intercettazione telefonica relativa a un’inchiesta su un traffico di stupefacenti i carabinieri di Todi ascoltarono la conversazione tra un seminarista e un parroco in cui si parlava di “quella ragazza... quella l’hanno tritata, non la troveranno mai...“. Una pista però poi ’scartata’ perché ritenuta priva di elementi tali da far indirizzare le indagini nell’ambito ecclesiastico. Fiorucci, ha spiegato che la scelta del titolo verte sull’unica testimonianza certa del giorno della scomparsa di Sonia Marra. Quella di una ragazzina che vide uscire dalla casa della studentessa un uomo con un cappuccio nero in testa. "Lo vide di schiena, purtroppo – sottolinea l’autore – e questo non ha aiutato a identificarlo". La cosa certa è che Sonia Marra è stata uccisa "Questo vuol dire che l’assassino di mia sorella – ha più volte ripetuto Anna Marra e le sue parole sono state scelte per la chiusura del volume – è ancora in libertà. Non ho e non avrò mai pace per questo... trascorrerò il resto della mia vita alla ricerca della verità e a dare un volto a colui che è stato capace di togliermi quanto di più caro avevo".

Non sarà facile purtroppo. Non c’è cadavere, né arma del delitto e nemmeno un movente. C’è solo un “Uomo Nero“ cui dare la caccia...