
L’aumento dei posti letto rispetto all’anno scorso, da 696 a 1032, dovuto alla conclusione delle ristrutturazioni di alcuni collegi e all’aggiunta di una nuova struttura, l’Ottagono, non bastano: dai primi calcoli fatti dall’Udu, il sindacato che raggruppa gli universitari della sinistra, resterebbero fuori dalle graduatorie dell’Adisu, ben 458 aventi diritto. Si intensifica la protesta degli studenti di Perugia: già dai giorni scorsi sono state montate delle tende con manifesti di protesta in vari dipartimenti dell’Ateneo, l’altra notte una ventina di ragazzi ha dormito in macchina davanti a Palazzo Cesaroni e oggi pomeriggio ci sarà una manifestazione, sempre in piazza Italia, "per denunciare l’inadeguatezza della Regione nel far fronte alla grave crisi abitativa che sta colpendo la città, oltre alla mancanza di volontà nel rinnovare il Pass del trasporto pubblico locale. Come rappresentanti sindacali – dice l’Udu - nell’ultimo anno abbiamo continuamente denunciato alle istituzioni la gravità della situazione, lo abbiamo fatto a giugno con una nota in commissione Adisu e in piazza di fronte al Consiglio regionale, ma non sono stati fatti tutti quegli investimenti che sarebbero stati necessari per evitare il ripetersi della crisi. Gli alloggi sono insufficienti, i prezzi degli affitti alle stelle e il mercato privato ancora non è stato regolamentato da parte del Comune di Perugia, che non ha preso una posizione. Così facendo, il diritto allo studio in Umbria sta venendo attaccato su tutti i fronti"
"Pretendiamo risposte tempestive dalla Regione - incalza Nicholas Radicchi - non siamo disposti a vedere i nostri colleghi e le nostre colleghe dormire in macchina, nelle aule studio o in un divano affittato a 400 euro che privano della dignità. Non siamo disposti ad ascoltare storie di studenti che rinunciano agli studi perché questa Regione al posto di accoglierli li respinge, non garantendo loro un diritto fondamentale come quello alla casa".
Silvia Angelici