
A Perugia l’inflazione galoppa come nelle grandi città del nord. Con aumenti in doppia cifra da un anno all’altro per il pane e la pasta (al netto di energia elettrica e gas che viaggiano con il +93% e il 66%). Ma non senza sorpresa fino a giugno il capoluogo era tra le realtà italiane dove alloggiare per le vacanze costava di meno.
Dunque, l’aumento del costo della vita da un anno all’altro è stato dell’8,6% ne capoluogo, contro una media nazionale dell’8% e Terni che invece cresce del 7,8%. In testa alla classifica dei capoluoghi più cari, secondo l’Unione nazionale consumatori, troviamo Bolzano dove l’inflazione annua, pari a +9,7%, la più alta d’Italia a pari merito con Palermo, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua equivalente, in media, a 2.578 euro (contro i 1.852 di Perugia). Al secondo posto Milano, dove il rialzo dei prezzi del 9% determina un incremento di spesa pari a 2.443 euro per una famiglia media. Sul gradino più basso del podio Trento, dove il +9% genera una spesa supplementare pari a 2.355 euro annui per una famiglia tipo. Al 4° posto quanto a inflazione c’è verona (+9,4%), poi Ravenna (+8,8%, 2127 euro), Perugia, Padova (+8,6%, +2002 euro) e Trieste (+8,6%, +1996 euro). Nel dettaglio l’Ufficio statistica del Comune, rivela che un chilo di farina oggi costa 1,50 euro, l’anno scorso 1,15 (+22,4%). La pasta è aumentata del 20,8 per cento (da 1,60 euro è pasata ormai a più di 2 euro al chilo). Così come il pollame è cresciuto del 18%. E gli aumenti a volte applicati tutto d’un colpo, lasciando davvero senza fiato il consumatore. Quanto al costo del carburante o dei biglietti aerei, le impennate sono quelle nazionali: tra il 25 e 30% benzina e diesel (la benzina l’anno scorso costava 1,50 euro al litro), mentre un viaggio internazionale costa il 90% in più.
A Perugia per alloggiare nei campeggi o negli ostelli rispetto al giugno del 2021, il mese scorso si pagava il 4,4% in meno, mentre una camera in albergo era cresciuta del 10% e del 5-6% il ristorante. Anche qui l’Unione consumatori conferma il trend: i servizi di alloggio, a giugno costavano in media nazionale il 18% in più rispetto allo scorso anno. Una stangata non indifferente ma che diventa astronomica in alcune città. A guidare la classifica con i maggiori rialzi nel settore alberghiero è Milano, con un balzo astronomico del 71,4% rispetto a giugno 2021, complice il successo del Salone del mobile. Al secondo posto Firenze, con un incremento del 35,7%. Medaglia di bronzo a Siena con +30,4%. Perugia con il suo +9,2% (che comprende alloggi di ogni tipo e ristorazione) è al 41esimo posto- Vedremo di che consistenza saranno gli aumenti a luglio, trainato a Perugia da Umbria Jazz.