MICHELE NUCCI
Cronaca

Ferdinandi, dodici mesi a Palazzo. Le sfide: partecipazione e Fontivegge

A giugno scorso veniva scelta al ballotaggio come prima donna alla guida del Comune. In 365 giorni sono partiti alcuni progetti, ma c’è ancora da fare. E poi le scuse per il film su Meredith. .

La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi

La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi

Un anno fa Vittoria Ferdinandi veniva eletta sindaca. Era la prima donna a sedersi sulla poltrona più importante di Palazzo dei Priori. Un trionfo che arrivò al ballotaggio al termine di una campagna elettorale travolgente e di un testa a testa con la sua avversaria, Margherita Scoccia, superata al secondo turno di oltre 3.300 voti ma che in prima battuta sconfisse di solo 400 preferenze senza superare il 50%+1 del consenso. Quel 24 giugno 2024 resterà nella storia per tanti motivi e da allora la sindaca e la sua Giunta si sono messi al lavoro per cercare di dare gambe al quel programma elettorale ambizioso che – salvo inciampi che al momento appaiono improbabili – verrà portato avanti per altri quattro anni.

Proprio Ferdinandi in una delle sue tante interviste fatte in questi dodici mesi, ha detto che "la sfida più importante è la fatica inderogabile della coerenza. La fatica di cercare di tenere fede alla pelle, ai valori, alle direzioni date in campagna elettorale, sulla quale gli elettori ci hanno scelto con un atto di grande fiducia, che vogliamo e dobbiamo ripagare”. Tracciare un bilancio al termine di un anno è pur sempre un’opera parziale. La Giunta si è subito rimboccata le maniche sulle urgenze, a iniziare dal metrobus: Ferdinandi ha ingoiato il boccone amaro del Brt che il suo popolo chiedeva di fermare. Sono partiti i cantieri con disagi alla fine piuttosto limitati. Entro il 2026 l’opera da oltre cento milioni di euro deve essere terminata. Sul Brt 2 (dalla stazione a Olmo) la Giunta invece ha detto no: un Metrobus, a quanto pare, basta e avanza. Invece sulla mobilità c’è tanto da fare: sulla Ztl per ora non si è mossa una foglia, idem per il minimetrò. Qualche segnale presto o tardi dovrà pur arrivare. E su Nodo e Medioetruria per ora la prima cittadina sta alla finestra.

L’elemento cardine per Ferdinandi resta la Partecipazione: da poche settimane ha preso il via questo ‘Partecipa Perugia, un percorso di incontri con le comunità (e la collaborazione dell’Università, questa sì che è una buona idea), che ha l’obiettivo di ideare e co-progettare le “Case della Partecipazione” come organismi e luoghi di partecipazione dei cittadini alla vita e all’amministrazione nei territori. Se alla fine su servizi e decoro, quartieri e paesi ne trarranno beneficio, l’operazione sarà riuscita. Ci sono da aspettare ancora un paio d’anni, poi giudicheremo. In questi dodici mesi alcuni inciampi ci sono stati è indubbio. Il più pericoloso quello sul film del delitto Meredith: la sindaca ha chiesto scusa – raro trovare un politico che faccia ammenda e infatti Ferdinandi non è una politica –, ma anche qui vedremo cosa uscirà fuori.

Non si può non parlare di sicurezza e ordine pubblico. Alcune mosse sono state di rottura rispetto alla Giunta-Romizi. La decisione di ridurre le funzioni del Nucleo decoro ha suscitato malumori molto forti. E poi la sindaca ha stoppato la sperimentazione avviata sul Taser (utilizzato una volta in sei mesi). Su Fontivegge ha scelto la strada di aumentare i presidi urbani, nuove telecamere, miglioramento di marciapiedi e strade, progettazione dell’Ottagono” per ospitare nuove attività Risolvere il rebus Fontivegge è impossibile, ma miglioare si può.

M.N.