CRISTINA CRISCI
Cronaca

“Liberato“ il neoingegnere. Era stato trattenuto per controlli in Giordania

Il 22enne, che festeggiava la fresca laurea, non dava notizie dal 10 agosto. Famiglia in contatto col Consolato: "Imminente il suo ritorno a casa".

Kameleddine Haj Mabrouk

Kameleddine Haj Mabrouk

Buone notizie dalla Giordania. Il Consolato, nei vari contatti intercorsi con la famiglia del ragazzo, ha confermato che Kameleddine Haj Mabrouk dopo essere stato trattenuto per alcuni controlli, ora è libero e in procinto di rientrare in Italia, a Città di Castello. "Non ci abbiamo ancora parlato _ così la sorella Salsabil _ ma abbiamo ricevuto dal console importanti rassicurazioni circa il suo imminente ritorno a casa". Ma cosa è successo? Sempre in base alle informazioni che i familiari hanno reperito tramite le Ambasciate e i Consolati presenti in Giordania, il 22enne Kameleddine Haj Mabrouk sarebbe stato fermato nel corso dei controlli nel suo hotel e quindi sottoposto a ulteriori verifiche circa la sua identità e la presenza nel Paese. Cittadino tunisino residente in Italia, giovane ingegnere che parla fluentemente inglese e altre lingue: la sua identità ha destato sospetto e le autorità locali lo hanno trattenuto. Verosimilmente i suoi dispositivi sono stati sequestrati e non è stato possibile per lui contattare la famiglia che dal 10 di agosto non aveva più notizie. Nato in Tunisia ma residente a Città di Castello da quando era piccolo, risultava scomparso da quattro giorni dopo un blitz delle autorità locali nell’albergo dove soggiornava nella città di Aqaba in Giordania, al confine con Israele e la Cisgiordania. In viaggio era da solo ed era partito due settimane fa come ‘premio’ per la laurea in ingegneria matematica conseguita al Politecnico di Torino. Dalla reception dell’hotel erano giunte alcune informazioni ai familiari del ragazzo perquisito dalle autorità locali nel corso di controlli a campione, di routine nelle strutture ricettive del posto. Portato via dalle forze dell’ordine per ulteriori accertamenti, da allora si erano perse le sue tracce . Sarebbe dovuto atterrare il 12 agosto a Fiumicino, ma su quel volo non ci è mai salito. Comprensibile il timore dei familiari. A lanciare l’allarme era stata la sorella Salsabil con un appello via social e con una serie di contatti aperti a livello diplomatico sia presso le autorità italiane che tunisine presenti in Giordania. Ora tutto sembra volgere al meglio e nelle prossime ore è atteso il suo rientro nel comune tifernate dove vive insieme alla mamma, alla sorella e al fratello. Cristina Crisci