
I ragazzi avevano deciso di pranzare all’aviosuperficie
CASTEL RITALDI – "C’era un vento forte, forse era il caso di non decollare". È il commento di più di uno dei ragazzi che erano presenti al pranzo del 1 maggio all’aviosuperficie di Castel Ritaldi. "Non so come abbiano deciso di decollare – afferma uno dei ragazzi – inizialmente sembrava che l’imprenditore avesse chiesto aiuto per riportare il velivolo nella rimessa e invece poi, alla fine, sono decollati. Li abbiamo visti alzarsi in aria per poi sparire dietro gli alberi, si è sentito un rumore forte, l’ultraleggero non è ricomparso all’orizzonte ed abbiamo capito che era successo qualcosa di grave. A poche centinaia di metri si è alzato un fumo bianco e siamo corsi a vedere cosa fosse successo".
Quando sono arrivati i primi soccorsi il ragazzo era già fuori dalla cabina. "Ci ha detto che era rammaricato di non aver potuto aiutare il pilota, - continuano a raccontare alcuni testimoni – non è stato possibile fare niente. Visto il vento forse è stato un volo un po’ azzardato, anche la moglie della vittima, presente all’aviosuperfice, aveva consigliato al marito di non alzarsi in volo".
A quanto pare l’uomo prima di schiantarsi a terra avrebbe tentato anche un atterraggio di fortuna schivando una bombola di gas ed evitando una tragedia che avrebbe potuto avere ben altre conseguenze. Al momento dello schianto il 71ebnne sarebbe stato ancora vigile. A quanto pare l’uomo aveva già volato la mattina per poi rientrare a Castel Ritaldi per il pranzo. L’incidente ha scosso l’intera comunità, la famiglia Stoppaccioli è molto stimata.
D. M.