Laus Veris, note rinascimentali per il Perugino

L'associazione culturale Laus Veris presenta il progetto "A modo peruscino" per celebrare il cinquecentenario della morte di Pietro Vannucci, con quattro concerti di musica rinascimentale e workshop musicali, laboratori di percussione-danza e di iconografia. I ragazzi eseguiranno un brano unicum del periodo.

Laus Veris, note rinascimentali per il Perugino

Laus Veris, note rinascimentali per il Perugino

Gran finale per il progetto “A modo peruscino” presentato dall’associazione culturale “Laus Veris“ per il cinquecentenario dalla morte di Pietro Vannucci, che si conclude con quattro concerti di musica rinascimentale destinati a valorizzare i luoghi e le testimonianze del divin pittore.

Il progetto parte dalle testimonianze di inizio ‘400 di un modo perugino di cantare, come indicano anche due preziosi manoscritti conservati alla Biblioteca Augusta. Da qui si è sviluppata una prima fase con la realizzazione di workshop musicali, laboratori di percussione-danza e di iconografia destinati alle scuole, che hanno coinvolto l’Istituto Comprensivo Bonfigli di Corciano, l’Istituto Omnicomprensivo Mazzini di Magione e la primaria Giuliani di Costano.

E adesso spazio alla musica con i quattro concerti dell’ensemble Laus Veris (nella foto): domani alle 21 si esibirà a Spello, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore e prima, alle 18, si terrà la conferenza “Sulle tracce dell’ultimo Perugino” a cura di Giulio Proietti Bocchini. Venerdì, sempre alle 21 nuovo concerto a Corciano nella Chiesa di Santa Maria Assunta con conferenza alle 18 su “La pala dell’Assunta di Corciano. Armonie tra terra e cielo” di Enrico Sciamanna. Sabato il concerto sarà a Fontignano, nella chiesa di San Leonardo con la conferenza “La vecchiaia di Pietro” di Giordana Benazzi, per finire domenica, ancora alle 21, con il concerto al Duomo mentre alle 18.30 nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi ci sarà la conferenza “Dall’opera all’anima” di Anna Bruno.

I concerti dell’ensemble Laus Veris faranno da cornice all’esibizione dei ragazzi che hanno partecipato al progetto, eseguendo il brano studiato insieme, un unicum conservato alla Galleria Nazionale dell’Umbria, “A dimandar pietà“, un cartiglio che raffigura una lauda in un’opera del Caporali.

Per l’occasione sono stati ricostruiti alcuni strumenti degli strumenti musicali presenti nelle opere del Maestro e dei suoi allievi seguendo i trattati d’arte del periodo come liuto, ribeca, cennamella, lira da braccio e viola da gamba.