L’appello dell’agricoltura "Le campagne si spopolano Così aumentano le criticità"

Coldiretti: "Laghetti di raccolta dell’acqua piovana e misure per gli imprenditori". Confagricoltura: "Terreni incolti a causa dei cinghiali, riconquistare le colline".

L’appello dell’agricoltura  "Le campagne si spopolano  Così aumentano le criticità"

L’appello dell’agricoltura "Le campagne si spopolano Così aumentano le criticità"

"Il clima è impazzito. Le quattro stagioni così come le conoscevamo non esistono più. E anche il sistema agroalimentare italiano deve adeguarsi a questi cambiamenti e affrontarli prima che diventino emergenze". Se l’agricoltura nell’Emilia-Romagna ferita dal maltempo è in ginocchio, in Umbria il comparto chiede a gran voce di lavorare ancora di più sulla prevenzione. A spiegarlo è Mario Rossi, direttore Coldiretti: "Abbiamo un territorio delicato e tanti comuni a rischio esondazione - amette - Bisogna fare manutenzione e creare bacini di accumulo dell’acqua per poterla utilizzare nei momenti critici della stagione. Per paradosso siamo oggi di fronte a una situazione difficile per ecceso di pioggia mentre tra un mese riaschiamo di avere delle criticità a causa siccità. É fondamentale la costituzione di invasi collinari che ci consentano di far confluire le pioggie in determinati bacini di accumulo e utilizzare poi quell’acqua per metterla a disposizione dell’intero sistema. Quello che è successo in Romagna potrebbe succede ovunque, dobbiamo far sì che insieme ai Consorzi di bonifica si facciano interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con i laghetti che non possono essere più rinviati". Un altro aspetto fondamentale - segnalato da Coldiretti - è lo spopolamento delle campagne. "Dove non c’è più la gestione del territorio e la presenza umana dell’imprenditore agricolo e del coltivatore che effettuano gli interventi si verificano le maggiori criticità - continua il direttore Mario Rossi -. Servono misure a tutela degli imprenditori, interventi su infrastrutture e viabilità, e piani per contrastare i danni da fauna selvatica".

Di "riconquista della collina" parla invece Fabio Rossi, presidente Confagricoltura. "L’Umbria è fatta di valli ed è molto diversa dai territori alluvionati dell’Emilia-Romagna. Abbiamo due grossi bacini, la diga di Montedoglio e quella del Chiascio, che riescono a far accumulare l’acqua nei momenti di piena. Il vero problema sono i terreni incolti. A causa degli ungulati non si riesce più a coltivare le colline. Vengono abbandonate e aumentano i rischi idrogeologici e di incendi". Confagricoltura si ritroverà in assemblea il 19 al teatro di Bevagna. "C’è bisogno di una gestione regolare - conclude -. Con pochi milioni di euro potremmo creare recinti per contenerli e noi potremmo cominciare a coltivare le colline".

Daniele Cervino