
L’allenatore fa scena muta dal gip È accusato di abusi su un ragazzino
"E’ provato dall’arresto e dalle accuse che gli vengono rivolte, non in grado di rispondere alle domande" ha spiegato l’avvocato Luca Maori (nella foto) che lo difende insieme all’avvocato Donatella Donati. È rimasto in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere, davanti al giudice per le indagini preliminari, l’allenatore di basket arrestato a Roma con l’accusa di aver molestato almeno un giovane giocatore della squadra di Roma nord che allenava.
L’uomo, 55enne, a Perugia era stato arrestato, ai domiciliari, e poi condannato a due anni, pena sospesa, per lo stesso reato. In base alla sentenza, diventata definitiva alla fine del 2022, avrebbe approfittato del suo ruolo di allenatore per obbligare ad atti sessuali cinque minorenni. Erano nove secondo l’iniziale ricostruzione della Procura di Perugia ma il gup, nel procedimento per il quale l’imputato aveva chiesto e ottenuto il patteggiamento, lo aveva ritenuto responsabile solo di una parte degli episodi contestati. A distanza di cinque anni da quella condanna, un nuovo arresto per circostanze che, stando alla ricostruzione dell’accusa, appaiono in tutto e per tutto simili a quelle perugine. "Chi si rifiuta e denuncia questa cosa non giocherà più", sarebbe stata la sua minaccia nei confronti dei tantissimi ragazzini che venivano invitati nella foresteria dove alloggiava con la scusa di effettuare messaggi terapeutici o ripassare gli schemi di gioco. Il 55enne, al termine dell’udienza di convalida, è rimasto in carcere a Regina Coeli, dove si trova da mercoledì, non avendo avanzato al gip alcun tipo di richiesta di revoca o di sostituzione della misura. Richiesta che i suoi legali valuteranno di avanzare, eventualmente, in sede di riesame.