ALESSANDRO ORFEI
Cronaca

L'addio ad Alice, folla e lacrime: "Come faremo senza di te?"

In cinquecento a Villa Fidelia per l’addio alla sedicenne morta con lo scooter. Il fidanzato: "Dovevamo fare tante cose. Vivrò per due".

di Alessandro Orfei

Una comunità in lutto, un silenzio assordante e devastante. Villa Fidelia piena di almeno 500 persone sotto il sole di settembre, gran parte giovani, tutti per salutare per l’ultima volta Alice Antonelli, il piccolo angelo scomparso un tragico incidente a Foligno, lungo via IV Novembre. Le istituzioni, dopo aver proclamato il lutto cittadino, si presentano in veste ufficiale.

Il sindaco Moreno Landrini in fascia tricolore, così come è in veste ufficiale la consigliera provinciale Erika Borghesi. C’è il papà Francesco, c’è la sorella Valentina e il fidanzato Edoardo. C’è anche Sara, l’amica che era con Alice nell’incidente, ne porta ancora i segni. E tutti gli altri della famiglia e gli amici, i compagni di classe, le insegnanti. Tutti coloro che hanno, anche se per poco, incrociato la strada di Alice. A celebrare i funerali il vescovo Gualtiero Sigismondi, e il parroco di Spello, don Diego Casini. "Non ci sono parole per supportare il padre, la sorella, il fidanzato e gli amici. La sofferenza e la morte – ha detto Sigismondi – sono vette da scalare a piedi scalzi. E a voi giovani, che guardate attoniti la bara voglio dire: siate riconoscenti al dono della vita. Il tempo scivola come un cavallo bianco al galoppo o come un fiume che nasce dalla sorgente. Il corso di Alice si è interrotto bruscamente, ma ora ha riabbracciato la mamma Caterina". "E’ accaduto qualcosa di terribile e che fa schifo – è il messaggio della sorella Valentina – la mia vita è cambiata. Ti ho cresciuto insieme a papà. Sei ciò che mi faceva alzare con la voglia di fare e mi manchi come l’aria. Ora mi sento sola e persa. Ci siamo fatte forza insieme a papà ed eravamo riuscite a creare una nostra serenità ed essere di nuovo felici. E ora come farà senza di te?".

Struggente la dichiarazione d’amore del fidanzato Edoardo: "Non riesco ad accettarlo e hai lasciato un grande vuoto, oltre che un compito che porterò a termine: vivere tutto quello che avevamo progettato. Vivrò per due. Amare è una parola difficile ma so di averti amato fino all’ultimo momento. Meritavamo più tempo. Tu hai cambiato la mia vita. Ognuno di noi ha il suo percorso e la mia fortuna sei stata tu". "Quel banco non sarà mai vuoto, stiamo solo aspettando che bussi alla porta senza chiedere permesso, perché ti aspetteremo a braccia aperte. Aspettiamo che tu ti risieda su quella sedia, appoggiata su quel banco, con la merenda nascosta, mentre continuiamo a ridere insieme per qualche banale motivo. Hai tutto il tempo che vuoi, noi saremo lì" è il pensiero dei compagni del liceo classico. "Una luce brillante spenta troppo presto", hanno detto a nome della comunità scolastica. "Quel dannato semaforo non potrà spegnere il nostro legame – hanno detto le amiche –. Ora aiutaci a colmare la tua mancanza".