
Umbria in lutto per la scomparsa del professor Lanfranco Rosati (foto), docente universitario, giornalista e ricercatore. Aveva 82 anni, era eugubino di nascita ma tifernate di adozione. Uomo dai mille interessi, con una vasta cultura, per tantissime persone è stato un maestro di vita, un padre, un amico. Rosati era persona gentile, dal sorriso affabile e dai modi gentili, con i quali conquistava tutti quelli che incontrava sia in occasioni pubbliche che private. Dal 1995 professore ordinario di didattica generale a Scienze della formazione dell’Università di Perugia, è arrivato a ricoprire la carica di Rettore Magnifico dell’Università e-Campus dalla sua fondazione. È stato insignito della carica di Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana. Giornalista per La Nazione dal 1965 al 1980, Rosati è stato anche un ricercatore instancabile che ha realizzato decine e decine di pubblicazioni sul mondo della pedagogia e della didattica, tali da configurare una vera e propria scuola di appartenenza, riconosciuta dalla comunità internazionale. È stato anche delegato italiano al Consiglio d’ Europa, dal 1972 al 1975, ed ha partecipato, in questa veste, a ’Symposia’ internazionali anche da Rapporteur.
"La scomparsa del professor Rosati è senza dubbio una notizia che colpisce direttamente al cuore tutti coloro che hanno avuto l’onore e il piacere di conoscerlo ed apprezzarne le doti umane", ha detto il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, mentre l’onorevole Walter Verini lo ricorda come "una figura importante non solo per la comunità locale, perché il suo profilo e la sua personalità hanno acquisito nel tempo una dimensione nazionale". Alla moglie Marcella Massa e ai figli Mario, Agnese e Rita si stringono tutti i giornalisti umbri, in particolare dell’Altotevere e dell’Eugubino che lo hanno avuto come "Maestro" per diverse generazioni. A ricordare con commozione "il professore, grande oratore e grande amico" è anche lo chef internazionale Pierluigi Manfroni, che nel suo celebre ristorante condivise con lui le serate dell’epoca d’oro di Città di Castello, quella dei Fuscagni e dei tanti vip dell’epoca.