Cinque anni fa Terni fu il “laboratorio politico“ da cui la Lega si affermò in Umbria trainando ovunque il Carroccio, ora sempre a Terni la coalizione va in mille pezzi con un “laboratorio“ al contrario: le schegge ternane rischiano di minare lo schieramento sia nelle altre città umbre che nei palazzi della Regione, con qualche riflesso anche negli altissimi piani romani. L’uscita pubblica di giovedì mattina, annunciata ma comunque estemporanea, della candidatura a sindaco di Orlando Masselli di FdI, in barba alle trattative che erano in corso, scuote alle fondamenta la coalizione e fa infuriare la Lega che, dopo un tormentato summit nella serata di giovedì stesso, intende presentare la ricandidatura di Leonardo Latini, sindaco uscente.
Il segretario regionale Virginio Caparvi, i vertici locali del partito, amministratori e militanti leghisti hanno evidenziato la necessità di "coerenza" con il percorso fatto finora e appoggiano Latini. L’indicazione sarà ora sottoposta al livello nazionale del partito, che ha già dato indicazioni per una ricandidatura di Latini ma che potrebbe anche fare dietro-front per tutelare la tenuta complessiva della coalizione. In ogni caso la “frittata“ sarebbe fatta. È comunque sempre più probabile che il centrodestra si presenti diviso alle prossime elezioni amministrative. Forza Italia, che si è riunita ieri sera, e i civici decideranno quale strada seguire ma i rumors li indicano a sostegno di Masselli, ritenuto politicamente “più forte“ in termini di voti. Insomma il sindaco uscente e il suo assessore al bilancio potrebbero trovarsi uno contro l’altro alle amministrative di metà maggio, con la coalizione frammentata e scenari futuri da riscrivere. Nel Carroccio, sia chiaro, c’è chi trasuda rabbia e non dimentica i tanti rimpasti di Giunta che hanno sempre rafforzato FdI e i suoi esponenti. I sondaggi premiano FdI? Ma dalla Lega si fa notare che a essere premiato è casomai il partito di Giorgia Meloni su scala nazionale, mentre la partità si giocherà a Terni, con Latini e il Carroccio pronti a sbandierare i risultati raggiunti sul terreno. Insomma lo scontro potrebbe lasciare sul campo (del centrodestra) non poche “vittime“, politicamente parlando. E nei decisori politici torna prepotentemente il “caso Terni“, che stavolta rischia però di far sbandare la coalizione in tutta l’Umbria. Con esiti al momento imprevedibili e per nulla scontati.
Ste.Cin.