
Le indagini sono state condotte dai carabinieri forestali di Cascia e coordinate dalla Procura della Repubblica di Spoleto
Nuova abitazione totalmente abusiva nell’area riservata alla comunanza agraria, denunciate quattro persone che rischiano anche una multa fino a oltre 50mila euro. Importante operazione di polizia giudiziaria portata a termine dai carabinieri forestali di Cascia. A finire nei guai, per reati vari che vanno dall’abuso edilizio al falso ideologico in certificazioni, dal falso ideologico in atto pubblico commesso da privato alla resistenza a pubblico ufficiale e all’omissione di atti di ufficio, sono state quattro persone di Cascia. Dal controllo del territorio è emersa la presenza di un fabbricato, utilizzato come una normale abitazione, realizzato recentemente su un area già gravata da uso civico in favore della locale comunanza agraria. Il tutto in assenza delle dovute autorizzazioni legate alla presenza di tale vincolo. L’indagine è stata avviata dai carabinieri forestali di Cascia, che entrando nel merito della progettazione e dell’esecuzione dei lavori hanno rilevato importanti violazioni alla normativa edilizia e reati contro la fede pubblica. Dalle indagini svolte è emerso che nelle asseverazioni allegate alle richieste di permesso di costruire il progettista dei lavori, in più occasioni, aveva omesso di indicare la presenza dell’uso civico e del vincolo idrogeologico sui terreni interessati dal cantiere. Di conseguenza tutti i titoli abilitativi rilasciati dal Comune di Cascia, per la realizzazione del fabbricato, sono risultati nulli, poiché viziati da più dichiarazioni mendaci del progettista, quindi il fabbricato è stato dichiarato totalmente abusivo. Da segnalare anche la condotta dello stesso proprietario dei terreni che, in fase di sopralluogo, ha posto in essere un atteggiamento aggressivo e minatorio, volto a impedire, intralciare e compromettere la regolarità dei controlli dei militari, cosa questa che gli è valsa anche una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Nell’indagine sono coinvolti anche i titolari della ditta edile costruttrice del fabbricato che sono stati denunciati insieme al proprietario e al progettista. L’immobile, come previsto in casi simili, è stato posto sotto sequestro dai militari. I trasgressori ora rischiano ammende fino a 51.645 euro, ma anche la pena della reclusione fino a due anni. L’indagine è coordinata dalla Procura di Spoleto. In caso di condanna, inoltre, potrebbe essere prevista anche la pena accessoria di demolizione del fabbricato realizzato abusivamente e ripristino dei luoghi.