REDAZIONE UMBRIA

La Sir vince e blinda il secondo posto

La Sir Safety Conad Perugia vince 3-0 contro la Pallavolo Padova, confermando la seconda posizione in classifica. Ben Tara e Semeniuk guidano la squadra alla vittoria con un gioco solido e determinato.

La Sir vince e blinda il secondo posto

PALLAVOLO PADOVA

0

SIR SUSA VIM PERUGIA

3

(17-25, 21-25, 23-25)

PADOVA: Gardini 9, Plak 8, Porro 8, Crosato 7, Garcia Fernandez 4, Falaschi, Zenger (L1), Stefani 1, Desmet, Zoppellari. N.E. – Truocchio, Taniguchi, Fusaro, Guzzo (L2). All. Jacopo Cuttini.

PERUGIA: Semeniuk 13, Ben Tara 19, Solé 9, Leòn 8, Russo 5, Ropret, Colaci (L1), Plotnytskyi 2, Resende Gualberto, Held, Toscani (L2). N.E. – Giannelli, Candellaro, Herrera. All. Angelo Lorenzetti.

Arbitri: Alessandro Cavalieri (CZ) e Mauro Goitre (TO).

PADOVA (b.s. 12, v. 4, muri 3, errori 7). SIR (b.s. 15, v. 12, muri 8, errori 10).

PERUGIA - La quindicesima affermazione in Superlega maschile mette al sicuro la seconda posizione della classifica per la Sir Susa Vim Perugia. Vittoria netta dei block-devils che danno spazio agli elementi meno utilizzati ma superano brillantemente l’ostacolo Pallavolo Padova. L’unico momento difficile della gara è stato sul finale, complice un piccolo calo dei bianconeri che però non si sono fatti sprprendere. La gara comincia e Leòn fa subito la voce grossa in battuta, Solé va a segno in tutti i fondamentali e allunga (8-16). Ben Tara è inarrestabile e chiude.

Invertiti i campi tra i padroni di casa vanno avanti di tre con Plak ma Semeniuk ristabilisce l’equilibrio (8-8). Il testa a testa si prolunga sino al 16-16. Ropret sceglie di forzare su Ben Tara che permette lo scollamento (19-22). È il break decisivo, Semeniuk rincara la dose. Nella terza frazione è Gardini a fare la voce grossa, Russo lo imita e con due ace impatta (7-7). Ben Tara piazza due muri pesanti e poi affonda colpi in attacco (9-15). Arrivano errori a riaprire il punteggio e l’aggancio arriva su attacco di Garcia Fernandez (22-22). Allo sprint il neoentrato Plotnytskyi graffia e l’ennesimo ace di Leòn chiude.

Alberto Aglietti