
La “ricostruzione“ di un territorio martoriato dal terremoto si realizza anche con i mattoni della conoscenza e della cultura. Succede a Norcia e in Valnerina dove prenderà il via una sorta di “laboratorio“ di rigenerazione economico-sociale. E’ il progetto dell’Università per Stranieri “Fenice” finanziato dal Dipartimento ministeriale per la coesione territoriale, con un contributo di 5 milioni di euro per creare in questa parte dell’Umbria un polo internazionale didattico-scientifico e multidisciplinare. Tempi e modi di Fenice sono stati illustrati dal rettore Valerio De Cesaris, Giuseppina Perla (assessore alla cultura del Comune di Norcia) Davide Ficola (Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica).
"Tra gli obiettivi del progetto - dice De Cesaris - c’è l’internazionalizzazione del territorio, la formazione di profili professionali innovativi rispondenti alle esigenze degli attuali contesti nazionali ed internazionali, il supporto alle imprese e del sistema produttivo locale. Si tratta di una proposta ambiziosa che avrà un impatto significativo sull’Umbria. Un aspetto cruciale del progetto è l’orientamento verso le nuove tecnologie e lo sviluppo delle competenze imprenditoriali che vedrà la collaborazione attiva di entità industriali e organizzazioni imprenditoriali locali. Tra i partner, c’è la Camera di Commercio e la Scuola di amministrazione pubblica". Le attività? "Programmi formativi, tra summer school, master, corsi di aggiornamento, e di formazione universitari, per offrire strumenti efficaci e formare figure specializzate". "Il Comune di Norcia - specifica Perla – svolgerà un ruolo chiave nell’ambito del contesto locale, coordinando le attività dell’Università e fornendo il supporto logistico necessario. L’obiettivo è quello di promuovere la riqualificazione socioculturale del nostro territorio, stimolare lo sviluppo economico e creare un ambiente sostenibile".
Silvia Angelici