La piaga dell’evasione fiscale Il 13,7% del Pil è “sommerso“ Ma le frodi sono in diminuzione

L’Umbria è l’ottava regione per redditi non dichiarati, lavoro nero e attività illegali. Il non versato all’Agenzia delle Entrate è di 2,6 miliardi su 22 totali di valore aggiunto .

La piaga dell’evasione fiscale  Il 13,7% del Pil è “sommerso“  Ma le frodi sono in diminuzione

La piaga dell’evasione fiscale Il 13,7% del Pil è “sommerso“ Ma le frodi sono in diminuzione

Ogni 100 milioni di Pil prodotto in Umbria, 13,7 sono di ‘sommerso’: ovvero redditi o fatturati non dichiarati, lavoro irregolare o affitti in nero e mance, piuttosto che attività illegali. Il quadro lo ha fatto la Cgia di Mestre, che piazza la nostra regione in una non lusnghiera ottava posizione tra quelle che producono ‘economia non osservata’, anche se va detto che in generale, l’evasione fiscale è in dimunzione. Sebbene gli ultimi dati disponibili dell’Istat siano riferiti al 2020, anno fortemente condizionato dall’emergenza pandemica, la percentuale dell’evasione sul valore aggiunto regionale registrava le soglie più elevate nel Mezzogiorno. Se in Sicilia si attestava al 16,8 per cento, in Puglia al 17 per cento, in Campania al 17,7 per cento e in Calabria che, con il 18,8 per cento, continua a essere la regione più a rischio evasione d’Italia. Le realtà più fedeli al fisco, invece, erano la Provincia Autonoma di Trento con il 9 per cento, la Lombardia con l’8,4 per cento e, la meno interessata da questo triste fenomeno, la Provincia Autonoma di Bolzano con un’incidenza dell’8,2 per cento. La media nazionale si fermava all’11,6 per cento. Umbria come detto al 13,7 seguita da Abruzzo al 13,6 con il 7 per cento che nel Cuore Verde è occultamento del fatturato o errate comunicazione dei costi, il 4,6 per cento occupazione non regolare e quindi non dichiarata dalle imprese e il 2,2 affitti in nero e mance, piuttosto che attività illegali.

La buona notizia è che in Umbria la contrazione del ‘sommerso’ è stata consistente passando dal 15,3 al 13,7 per cento. Non sono cifre di poco conto: per l’Umbria significa infatti che nel 2020 l’economia in ‘nero’ si è attestata a circa 2,6 miliardi di euro, su un totale di circa 22 miliardi di Pil.