SOFIA COLETTI
Cronaca

La mostra La Galleria celebra Sandro Penna

Al via a Perugia “Un mare tutto fresco di colore“ che indaga il rapporto tra poeta e mondo dell’arte. Appello per un museo permanente

La mostra La Galleria celebra Sandro Penna

Dopo la mostra delle meraviglie dedicata al divin pittore, la Galleria Nazionale dell’Umbria celebra un altro perugino illustre: il poeta Sandro Penna, voce tra le più sensibili e profonde del Novecento. Da oggi al 14 gennaio, risplende nella Sala Podiani e nelle sale superiori la raffinata e preziosa mostra “Un mare tutto fresco di colore. Sandro Penna e le arti figurative“, che indaga in modo completo e armonioso il rapporto del poeta con il mondo dell’arte.

"Con il Perugino e Sandro Penna l’attenzione si posa su due figure straordinarie che hanno fatto grande la città", racconta con orgoglio il direttore Marco Pierini nel presentare l’evento con i curatori Roberto Deidier, Tommaso Mozzati e Carla Scagliosi. "Sono felice di chiudere un anno storico per la Galleria con questa celebrazione, è l’ultima mostra che presento come direttore" aggiunge Pierini, il cui mandato, scaduto il 30 settembre, è stato prorogato di 45 giorni. Per questo la mostra è stata realizzata in fretta ("volevo esserci, e il percorso di ricerca è appena iniziato") e con un allestimento di forte impatto mette a fuoco i gusti e le tendenze diffusi sulla scena culturale fra gli anni Quaranta e gli anni Settanta, della quale il poeta fu assoluto protagonista, in un legame - allora inscindibile e oggi perduto – tra parola e immagine. In cinque sezioni sono esposte 150 opere di autori quali Pablo Picasso, Jean Cocteau, Alexander Calder e altri, tra cui quegli artisti coi quali Penna instaurò un rapporto di amicizia e una frequentazione quotidiana: da Filippo De Pisis a Mario Mafai, da Tano Festa a Mario Schifano, e Franco Angeli, ovvero dalla scuola romana ai giovani di Piazza del Popolo. Opere in dialogo con manoscritti, diari e lettere, con fotografie di Sandro Becchetti e Vittoriano Rastelli e con video inediti.

Per la prima volta la mostra permette di ammirare un vasto nucleo di opere provenienti dalla casa del poeta, in via Mole de’ Fiorentini a Roma dove svolgeva anche la sua attività di mercante d’arte, dal gusto raffinato e consapevole. Una collezione di 725 opere, di cui un centinaio sono in Galleria. "E’ stato come scoperchiare un vaso di pandora, un lavoro archeologico per una selezione ragionata" dice Deidier e Mozzati, primo ideatore della mostra, ne sottolinea il senso: "E’ uno spettacolo di bellezza, una storia di vita, amori e passioni e i quadri fanno capire quanti colori e sogni c’erano in quella casa". Ma non finisce qui: la mostra mette le basi per un reale ritorno a casa di Penna. "Perugia dovrebbe pensare a un’istituzione, un museo permanente" suggerisce Deidier e la famiglia offre la sua disponibilità. "Con questa mostra – dice la nipote-erede, Letizia – ho riscoperto questi quadri. Sono al posto giusto, con una luce nuova. E’ come se fossero tornati a casa".