SILVIA ANGELICI
Cronaca

La festa della Croce Fede e tradizione . Il quartiere riscopre la sua storia

Il rito e la tradizione tornano a scandire il fine settimana di Santa Lucia. Nel quartiere cittadino ai piedi di...

Il rito e la tradizione tornano a scandire il fine settimana di Santa Lucia. Nel quartiere cittadino ai piedi di...

Il rito e la tradizione tornano a scandire il fine settimana di Santa Lucia. Nel quartiere cittadino ai piedi di...

Il rito e la tradizione tornano a scandire il fine settimana di Santa Lucia. Nel quartiere cittadino ai piedi di Perugia anche quest’anno da venerdì a domenica la Pro Loco, in collaborazione con la parrocchia, “riaccende“ organizza l’ Antica Festa della Croce, un appuntamento molto atteso e sentito dalla comunità che coniuga momenti religiosi, attività culturali, conviviali e iniziative ricreative per tutte le età.

"Il programma di questi tre giorni - anticipa Maria Patrizia Casciarri a nome della Pro Loco - prevede la visita guidata al Museo Luisa Spagnoli, la storica processione della Croce lungo le vie del quartiere accompagnata dalla Filarmonica di Pila, laboratori e spazi per bambini, mercatini artigianali, pesca, giochi d’altri tempi, serate musicali e momenti di socialità per arrivare all’accensione della Croce sulle pendici di Monte Malbe (sabato alle 20.45). Seguirà la messa nella cappellina del Monte (domenica alle 9.30) e l’appuntamento con il pranzo sociale alle 13 al parco di Santa Lucia".

La festa risale agli anni ’20, quando al posto dei palazzi e dei negozi a Santa Lucia c’erano solo campi, stalle e casolari. Anche a quei tempi bisognava preservare i raccolti e le bestie dai capricci climatici e dalle alluvioni e allora i contadini chiesero al parrocco di poter piantare una croce in cima al monte Pulito a protezione della vallata. Dieci anni dopo fu edificata anche la cappellina. "Il Consiglio direttivo della Proloco e la parrocchia – spiega Casciarri - hanno voluto ridare alla festa anche il contenuto sociale e folcloristo che aveva originariamente e che in questi anni era andato perduto. E’ fondamentale valorizzare le nostre radici e tramandarle e questo si può fare solo attraverso il coinvolgimento attivo della comunità".