REDAZIONE UMBRIA

La città ricorda Ebe Igi, la ’sua’ grande violinista

Uno spazio dedicato alla memoria nell’area verde dietro il ’Centro San Francesco’

Morì a soli 18 anni, un breve frammento di vita intensissima dedicata alla musica e che l’ha resa immortale. A 110 anni dalla morte, avvenuta nel 1930 la città ricorda Ebe Igi, violinista umbertidese piena di talento inaugurando uno spazio dedicato alla sua arte e alla sua storia, memoria che si aggiunge alla Corale che porta il suo nome e al bellissimo monumento funebre che Corrado Cagli, nume ispiratore delle Ceramiche Rometti le dedicò presso il cimitero locale in "Nero fratta". Sabato prossimo alle 17.00 l’inaugurazione di un’area verde dietro il Centro San Francesco, spazio dove si affaccia la Sala prove comunale, su proposta dell’assessorato alle Pari Opportunità, della omonima Commissione comunale e del Chorus Fractae "Ebe Igi". La violinista nacque ad Umbertide in via Mancini il 26 agosto, per abitare poi in via Petrogalli nel cuore del quartiere di S. Giovanni con la famiglia appartenente alla piccola borghesia cittadina, padre impiegato comunale e la madre casalinga. Iniziò a studiare il violino nel 1921, a nove anni, unica ragazza di un gruppo di giovani che frequentavano la scuola di violino del professor Decio Ajò, da poco istituita in paese col nome di "Scuola d’arco" e sovvenzionata dall’amministrazione comunale. Studiò poi a Bologna dove si diplomò a pieni voti nel 1930. Morirà nell’ospedale di Perugia appena diciottenne pochi mesi più tardi, il 12 novembre. Una vita davvero breve ma sufficiente ad far innamorare del suo talento tutta una città, che intera partecipò ai suoi funerali. Il Chorus Fractae Ebe Igi a lei dedicato nacque nel 2000 sotto la guida del professor Nicola Lucarelli. Attualmente è diretto dal maestro Paolo Fiorucci, conta oltre trenta coristi ed un variegato e composito repertorio.

Pa.Ip.