REDAZIONE UMBRIA

La “cinquecentina“ del Petrarca torna a Todi

I militari per la Tutela del patrimonio restituiscono l’opera alla Biblioteca diocesana. L’uomo che la vendeva denunciato per ricettazione

La “cinquecentina” a stampa di Francesco Petrarca dal titolo “Le volgari poesie”, edita a Venezia nel 1528, è tornata a casa. A restituirla al direttore della Biblioteca diocesana di Todi, Don Alessandro Fortunati, è stato il comandante del Nucleo carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale (TPC) di Perugia, tenente colonnello Guido Barbieri. La cerimonia si è svolta nel salone affrescato del Palazzo Vescovile a Todi, alla presenza del vescovo, monsignor Gualtiero Sigismondi, e della Soprintendente dell’Umbria, Giovanna Giubbini. La riconsegna arriva al termine di un’articolata attività investigativa che ha portato al sequestro e alla restituzione di numerosi altri testi e documenti archivistici di valore storico recuperati dai Carabinieri dell’Arte” fra il 2019 e il 2020.

Nell’effettuare le verifiche su alcuni annunci di vendita pubblicati su un celebre social network, l’attenzione dei militari è stata catturata dall’inserzione di un utente che proponeva la vendita di un antico libro così descritto: “Il Petrarcha con l’espositione d’Alessandro Vellutello e con molte altre vtilissime cose in diuersi luoghi di quella nuouamente da lui aggiunte. Pubblicazione 1528 (stampate in Vinegia per maestro Bernardino de Vidalivenetiano, del mese di febbraio 1528). Rarissima”.

Associate all’annuncio erano presenti alcune fotografie che hanno permesso di rilevare la nota manoscritta: “… amico e condiscepolo nel… Seminario di Todi l’anno del signore 1849…”. L’immediato riscontro, effettuato presso l’Ente Ecclesiastico tuderte con il contestuale coinvolgimento della Soprintendenza Bibliografica Archivistica dell’Umbria, ha permesso di risalire alla proprietà del volume che risultava registrato nel “Catalogo manoscritto della Libreria del Venerabile Seminario di Todi”, compilato dal 1845 per ordine del Rettore Don Giulio Pensi; il fondo bibliografico, all’atto della chiusura del seminario, confluì per intero nella Biblioteca Diocesana di Todi.

Ottenuta conferma dell’appartenenza della cinquecentina a un fondo librario ecclesiastico, è stata informata l’autorità giudiziaria di Ancona, essendo l’inserzionista residente in quella provincia , che ha configurato l’ipotesi di reato di ricettazione ed emesso un provvedimento di perquisizione e sequestro. E i carabinieri si sono imbatutti in altro interessante e cospicuo materiale che è stato restitutito ai legittimi proprietari, tra Umbria, Marche e Abruzzo.