CRISTINA CRISCI
Cronaca

Insulti e minacce ai vigili urbani. Due automobilisti verso il processo

Chiuse le indagini dopo la denuncia presentata dal comandante. Pesanti offese agli agenti sui social .

Chiuse le indagini dopo la denuncia presentata dal comandante. Pesanti offese agli agenti sui social .

Chiuse le indagini dopo la denuncia presentata dal comandante. Pesanti offese agli agenti sui social .

"Parassiti scalda sedie. In prima linea sì, ma per fare le multe…": erano solo alcune delle frasi ingiuriose pubblicate in un social network a commento di una notizia riguardante gli agenti di polizia locale di Città di Castello. Era il mese di aprile 2024 quando i due vennero querelati dal comandante dei vigli urbani; ora a distanza di un anno la procura di Perugia ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di due uomini residenti nel capoluogo tifernate. Si tratta di un trentenne di origine albanese e di uomo di 68 anni tifernate ritenuti responsabili di diffamazione nei confronti dei vigili urbani. Entrambi avevano scritto, tramite i profili personale, alcuni commenti offensivi nel social network Facebook a corredo di una notizia con la quale venivano annunciate alcune misure della stessa polizia locale nella promozione della sicurezza stradale.

Quelle parole non sfuggirono di vista né agli agenti né al comandante della polizia locale Emanuele Mattei che decise di non lasciar cadere nel vuoto l’episodio, anche per porre un altolà ai cosiddetti leoni da tastiera che a suon di insulti nel web mettono alla gogna enti pubblici o semplici cittadini. Così il comandante Mattei un anno fa acquisì gli elementi del caso e dopo aver identificato i due responsabili presentò querela, in primis per "difendere l’onore del Corpo di polizia locale colpito non di rado da offese non sempre giustificabili e ancora più vili quando si consumano sui social network e magari usando profili falsi per nascondere la propria identità". Sono passati 12 mesi dal fatto e la procura ha chiuso le indagini ravvisando l’esistenza di elementi sufficienti per proseguire. Secondo il pubblico ministero Franco Bettini con quei commenti i due hanno effettivamente "leso la reputazione e la professionalità del Corpo di polizia locale del comune di Città di Castello" usando parole "lesive dell’onore, del decoro professionale degli appartenenti allo stesso, offendendone la reputazione, in modo tale da determinare un’ampia diffusione del messaggio attraverso il mezzo via internet". All’epoca dei fatti il comandante Mattei aveva sporto denuncia per diffamazione a mezzo stampa verso i due cittadini evidenziando come si trattasse di commenti denigranti e lesivi della professionalità della polizia con toni anche minacciosi, ritenuti per altro "non pertinenti con le finalità dell’articolo stesso che parlava di sicurezza stradale quindi di un argomento che di fatto interessa tutti".