MICHELE NUCCI
Cronaca

Inflazione, alimentari sempre cari. Ma frenano benzina e alberghi

Gli hotel a Perugia giù del 10% rispetto a luglio. A una famiglia servono 487 euro in più rispetto a un anno fa

Continua a scendere il prezzo dei carburanti: -1,3 mensile, - 6,4 annuale per la benzina

Continua a scendere il prezzo dei carburanti: -1,3 mensile, - 6,4 annuale per la benzina

L’inflazione non subisce nuovi scossoni in Umbria con Perugia in particolare – nonostante il tasso annuo non subisca variazioni rispetto al mese precedente – che continua a scalare la classifica delle città più care con un tasso di inflazione che è ora all’1,8 per cento ed un rincaro annuo per una famiglia media che è adesso pari a 487 euro. L’elaborazione è dell’Unione consumatori su dati Istat, secondo cui però il tasso mensile nel capoluogo umbro è stato pari al – 0,1 per cento, subendo così una leggera contrazione.

Di sicuro la corsa non si arresta per i beni alimentari, che rispetto a un anno fa sono più cari del 3,9 per cento e rispetto a luglio sono aumentati di 0,4 punti. Continua a scendere il prezzo dei carburanti (-1,3 mensile, - 6,4 annuale per la benzina) mentre come sempre agosto a Perugia fa registrare una diminuzione dei costi per la ricettività e la ristorazione (-1,9) con le camere di albergo meno care di 10 punti rispetto al mese scorso dopo gli importanti aumenti che si registrano a luglio in concomitanza con Umbria Jazz.

Per non parlare dei traghetti che ad agosto – anche questo un classico – sono aumentati del 30 per cento rispetto a luglio (+7,8 rispetto a un anno fa). In testa alla graduatoria delle città più care, Bolzano dove l’inflazione tendenziale pari a +2,1% si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 697 euro per una famiglia media. Medaglia d’argento per Rimini che, con +2,4% su agosto 2024, la terza inflazione più alta d’Italia dopo Cosenza, al 1° posto con +2,7%, e Belluno al 2° posto con +2,5%, ed aequo con Siena, ha un incremento di spesa annuo pari a 661 euro a famiglia.

Sul gradino più basso del podio Belluno che con +2,5% ha una spesa supplementare pari a 652 euro annui per una famiglia tipo. Appena fuori dal podio Siena che, con un’inflazione del 2,4%, registra una stangata pari a 649 euro. Seguono Pistoia (+2,3%, +622 euro), Arezzo (+2,2% e +595 euro), al settimo posto Udine (+1,9%, +534 euro), poi Trieste (+1,9%, +534 euro). Chiudono la top ten, con 533 euro, Venezia e Roma, entrambe con un’inflazione dell’1,9%. Cosenza, con +2,7%, si colloca “solo” all’undicesimo posto con +525 euro.