
Un vigile del fuoco al lavoro per domare le fiamme
Panicale (Perugia), 18 agosto 2021 - Il giorno dopo l’inferno sulla collina di Montali regna il silenzio, l’odore del legno bruciato, la cenere. Ma soprattutto c’è la consapevolezza che nonostante le fiamme abbiano cancellato ettari di bosco, tutto sommato, è andata bene. Eppure nella giornata di lunedì, quando molte zone dell’area a sud del Trasimento, si sono trovate minacciate dalle fiamme,la paura è stata tanta.
Ne sa qualcosa la signora Elisabetta, rimasta a custodire la tenuta dove fino a qualche anno fa sorgeva l’agriturismo e il centro ippico Rosa Canina. Nella primattinata il paradiso di lecci e pini che circonda si è trasformato rapidamente in inferno. "Verso le undici - racconta Elisabetta - ho iniziato a vedere il fuoco che si avvicinava in fretta. Ho chiamato i vigili del fuoco. Che sono arrivati subito in forze". Le fiamme si sono propagate in fretta, alimentate dallo scirocco e dal gran caldo, tanto che la signora è stata invitata dai carabinieri ad allontanarsi. "Il fuoco - racconta - è arrivato vicino alla piscina, che è un po’ distante dall’abitazione. Lì ho avuto paura. I carabinieri mi hanno detto che dovevo evacuare ma dove potevo andare? Così, insieme agli amici che mi erano venuti a trovare i giorni prima, ci siamo sistemati un po’ più lontano. Siamo rimasti così, “accampati“, per un paio d’ore. Con il fumo, il caldo, il rumore assordante degli elicotteri e dei canadair che ci volavano sulla testa. Poi finalmente i pompieri sono riusciti a domare le fiamme e siamo potuti rientrare. Una squadra è rimasta qui davanti a sorvegliare la situazione fino alle due di notte". Attimi terribili che la signora Elisabetta ha però affrontato senza lasciarsi sopraffare. "Ho avuto paura, è vero. Ma quando si vive in campagna bisogna sapersela cavare sempre, senza farsi prendere dallo sconforto".

La stessa paura si è vissuta anche sulla cima della collina, nella country house Montali, una struttura molto particolare votata all’accoglienza sostenibile e che serve solo piatti vegetariani. Proprio questa particolarità l’ha resa celebre all’estero. "Possiamo ospitare fino a 28 persone - spiega la titolare Malù Musacchio - ma quest’anno, visto che i nostri clienti sono quasi tutti stranieri e il turismo dall’estero ancora non è ripartito completamente, abbiamo deciso di tenere chiuso. E meno male, perché 28 persone a passeggio per i boschi che all’improvviso diventano un inferno di fuoco, avrebbe potuto essere una tragedia". Il fuoco è arrivato fino all’oliveto ma, per fortuna, si è fermato prima. "I vigili del fuoco hanno fatto un lavoro incredibile - racconta Malù - non fosse stato per loro, chissà cosa sarebbe successo. Tanto bosco è andato distrutto ma tanto se n’è salvato. Anche grazie al fatto che i campi erano puliti, non c’erano sterpaglie che avrebbero potuto innescare altre fiamme".
La struttura si trova sulla cima della collina e proprio la posizione strategica ne ha fatto, durante le ore concitate della battaglia contro il fuoco, una sorta di quartier generale. "I vigili del fuoco sono rimasti qui tutto il giorno, ci chiedevano anche indicazioni su quali parti della collina sarebbero potute essere più in pericolo. A un certo punto, quando la situazione sembrava potesse precipitare ci hanno detto che dovevamo evacuare, ma non c’era posto dove andare, anche perché l’unica strada era circondata dal fuoco. Quindi siamo rimasti, e ho cercato di assistere chi stava lavorando nell’unico modo in cui potevo essere utile: ho cucinato tutto quello che ho trovato in casa. Non era molto ma gliel’ho dato con tutto il cuore, perché senza di loro non so che fine avremmo fatto".
Luca Tavecchio