MICHELE NUCCI
Cronaca

’Gli uomini passano, le idee restano’. Perugia ricorda Giovanni Falcone e le vittime della strage di Capaci

Su Palazzo dei Priori il lenzuolo commemorativo creato dai ragazzi della Bernardino di Betto "La lotta contro tutte le mafie è necessaria e possibile, non dobbiamo girarci dall’altra parte".

Su Palazzo dei Priori il lenzuolo commemorativo creato dai ragazzi della Bernardino di Betto "La lotta contro tutte le mafie è necessaria e possibile, non dobbiamo girarci dall’altra parte".

Su Palazzo dei Priori il lenzuolo commemorativo creato dai ragazzi della Bernardino di Betto "La lotta contro tutte le mafie è necessaria e possibile, non dobbiamo girarci dall’altra parte".

Anche quest’anno Perugia si è unita al ricordo, insieme a tante altre città italiane, del magistrato Giovanni Falcone e delle altre vittime della strage mafiosa di Capaci, avvenuta il 23 maggio del 1992, ossia la moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. In occasione del XXXIII anniversario, a Perugia si è svolto un evento commemorativo organizzato dall’associazione Clizia, in collaborazione con Rai Umbria e Fondazione Falcone, con il patrocinio della Regione, del Comune e della Provincia di Perugia. L’evento si è distinto in due diversi appuntamenti. La giornata ha preso il via a Palazzo dei Priori, dove si è svolta la cerimonia istituzionale con l’affissione (sulla facciata della sede comunale) dell’opera (un lenzuolo commemorativo) realizzata dagli studenti del Liceo Artistico Bernardino di Betto, guidati dal prof. Valerio Niccacci, in ricordo del magistrato.

L’opera è stata consegnata alla sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, dal Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Perugia, Sergio Molinari. che consegnando il lenzuolo alla sindaca, ha spiegato che tutti i cittadini e le istituzioni non hanno mai smesso di ricordare Falcone e le altre vittime dell’attentato di Capaci dal 1992 ad oggi; quella lasciata dal magistrato, dunque, è un’eredità viva che ancora oggi permea la società. Nel ringraziare i ragazzi della Bernardino di Betto per l’opera realizzata, il colonnello ha riferito che anche le opere degli anni passati non verranno dimenticate, perché progressivamente saranno esposte presso la sede del comando provinciale dei Carabinieri.

La sindaca Vittoria Ferdinandi ha definito quella odierna "una giornata solenne e importante" perché ci consente di ricordare il coraggio, la passione e la fedeltà alla legalità di uomini che hanno dato la loro vita per la lotta alla mafia. Il ricordo – ha continuato la sindaca – richiede impegno; lo stesso impegno che i ragazzi e ragazze della Bernardino di Betto hanno messo con passione nella realizzazione dell’opera. Questo lenzuolo contiene in sé un messaggio, ossia che la lotta contro tutte le mafie è necessaria e possibile; essa è permeata del sacrificio di sangue compiuto da molti e dell’impegno che, ogni giorno, gli agenti delle forze dell’ordine portano avanti. Ma la lotta contro le mafie deve essere condotta anche da ciascuno di noi, perché non possiamo e non dobbiamo mai girarci dall’altra parte.

Successivamente nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, si è svolto un incontro sul tema cui hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni, gli studenti del liceo Classico e Musicale Annibale Mariotti e del liceo Artistico Bernardino Di Betto. Nel portare i saluti della sindaca e di tutta l’Amministrazione comunale, l’assessore alla Cultura Marco Pierini ha spiegato che in una giornata ricca di valori come questa non è facile trovare le parole giuste per non scadere nella facile retorica. Riprendendo la frase di Falcone "gli uomini passano le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini", Pierini ha parlato di messaggio straordinario ed intergenerazionale che dobbiamo fare nostro: ciò che il magistrato ha voluto comunicare, infatti, è che le idee non sono statiche, ma continuano a vivere e crescere grazie al contributo di ciascuno di noi. Altro insegnamento di Falcone è stato che la mafia si può vincere: in una delle sue ultime interviste, infatti, il giudice affermò che "la mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine".