Il turismo viaggia a due velocità. Bene la città, fatica il comprensorio

I dati del periodo gennaio-settembre diffusi dalla Regione fotografano andamenti differenti

Il turismo viaggia a due velocità. Bene la città, fatica il comprensorio

Il turismo viaggia a due velocità. Bene la città, fatica il comprensorio

I due volti del turismo nel territorio orvietano. Da una parte c’è Orvieto che continua a trainare, anche per aver saputo intercettare tutti i fondi per la promozione messi a disposizione dalla Regione nel post covid, dall’altra ci sono i paesi del comprensorio che faticano a tenere il passo. E’ la chiave di lettura da tenere presente per valutare gli ultimi dati elaborati dalla Regione che vedono il periodo gennaio-settembre chiudersi nell’orvietano con un totale di oltre 164.500 arrivi e circa 360mila presenze. Il confronto con i numeri del 2019, prima del covid, non sono però buoni. Gli arrivi fanno registrare infatti una contrazione dell’8,2%. Il settore alberghiero riscontra una variazione negativa negli arrivi del 27,9% e nelle presenze del 20,5%. Sul fronte degli stranieri si registra una percentuale negativa del 49,2% per gli arrivi e di poco oltre il 40% nelle presenze.

Il calo italiano nelle strutture alberghiere è dell’8,2% negli arrivi e del 2,8% mentre nell’extra-alberghiero c’è una crescita oltre il 20%. Ma nel contesto generale questo non basta a ribaltare la situazione con un 8% di arrivi e una variazione sempre negativa ma nelle presenze. A segnare il passo è il comprensorio orvietano (tranne Porano che si è aggregata ad Orvieto) dove non si è ancora riusciti ad attuare politiche di marketing turistico. Il portale turistico Viviorvietano.it che è stato finanziato dalla Regione con 180 mila euro e sarebbe dovuto servire per aiutare lo sviluppo del comprensorio non è ancora decollato e non funziona come volano promozionale, per il quale era stato progettato. Gli stessi Comuni del comprensorio non hanno nemmeno partecipato alla fiera del turismo di Rimini. Si riscontra insomma un doppio spartito in cui la collaborazione istituzionale tra la città maggiore del territorio e i centri minori è ancora ferma al palo e si perseguono due strategie diverse senza riuscire a sviluppare forme di collaborazione, estremamente necessarie nonostante il fatto che Orvieto valga comunque da sola oltre il settanta per cento dell’economia turistica dell’intero comprensorio.

Cla.Lat.