
La cosa più semplice da fare – semplice si fa per dire – è intanto quella di ampliare le rampe in entrata e uscita del Raccordo, poi quella di realizzare la prima parte del Nodo. Ma Anas gli studi su quanto il traffico potrà ridursi lo ha già fatto. Sullo scenario che prevede la realizzazione della tratta Madonna del Piano-Collestrada, gli apprfondimenti hanno evidenziato una riduzione del traffico giornaliero medio del 25%, nel tratto Ponte San Giovanni – Collestrada dell’attuale E45, con una riduzione del 50% del traffico pesante. Complessivamente sul nuovo asse si stima un traffico medio nelle 24 ore di circa 23.000 auto. "Le valutazioni, sulla nuova distribuzione del traffico – spiega Anas –, sono sufficienti ad affermare che l’intervento del Nodo di Perugia, tratto Madonna del Piano-Collestrada, è risolutivo rispetto agli attuali livelli di servizio offerti dalla E45 nel tratto esistente Ponte San GiovanniCollestrada. Tali valutazioni e verifiche, contemplano anche la domanda addizionale di traffico associata all’espansione del centro commerciale Collestrada".
Poi si passa alla seconda parte, quella del tratto Madonna del Piano- Corciano, che "vedono una riduzione del traffico dell’11-12% sul Raccordo Bettolle-Perugia, con un traffico giornaliero stimato di 6.000 veicoli per il tratto Corciano-Ospedale Silvestrini di di 8.500 per il tratto successivo fino a Madonna del Piano". Da qui le conclusioni: "L’intervento di completamento dell’intero Nodo di Perugia è un’opportunità per la riorganizzazione del sistema infrastrutturale regionale. Gli interventi congiuntamente agli investimenti pianificati sulla rete infrastrutturale esistente, non da ultimi quelli per il potenziamento dello svincolo di Ponte San Giovanni (le rampe, ndr), concorrono pertanto alla risoluzione delle criticità attualmente presenti".