CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

Il “nodo“ del nuovo Palazzo del vino. Mirino sui criteri della gestione

Federico Giovannini (Pd): "Perché non sono state interpellate le organizzazioni che operano nel settore?"

Federico Giovannini

Federico Giovannini

Una strana vicenda sulla quale occorre fare chiarezza. Si tratta della futura gestione del “Palazzo del vino e dei prodotti della terra“, realizzato nel chiostro di San Giovanni dopo anni di paralisi e immobilismo che hanno bloccato per moltissimo tempo anche la possibilità di far funzionare l’enoteca regionale che era stata finanziata con cospicui fondi pubblici. Il Palazzo è stato ristrutturato con 670mila euro del Fondo europeo per lo sviluppo rurale e il Gal Trasimeno Orvietano ha gestito l’istruttoria del bando, amministrando risorse già finalizzate.

A sollevare vari interrogativi è il consigliere comunale del Pd Federico Giovannini, che ha presentato una interrogazione in cui chiede: "Per quale ragione non sono stati convocati, neppure informalmente, i soggetti organizzati operanti nel settore dell’agroalimentare e dell’enogastronomia per avviare un confronto sulle strategie di gestione, valorizzazione e promozione? Attraverso quali strumenti finanziari ed economici si intende provvedere al funzionamento di base della struttura?"

La nuova struttura dovrebbe rappresentare un punto di accesso informativo dedicato alle risorse agroalimentari ed enogastronomiche del territorio, rivolto a turisti, residenti e operatori. L’obiettivo è istituire una sorta di emporio dei prodotti della terra e dell’artigianato, integrato con un Centro di documentazione territoriale per la raccolta e la valorizzazione del patrimonio agricolo e gastronomico locale, nonché un luogo dove sviluppare percorsi educativi di formazione agroalimentare ed enogastronomica.

In considerazione della natura di bene comune del progetto, Giovannini chiede: "Come si intende avviare il percorso di co-progettazione e co-programmazione finalizzato alla gestione e alla definizione della strategia delle attività del Palazzo, da attuare con rigorosi criteri di trasparenza e partecipazione".