REDAZIONE UMBRIA

Il medico va in pensione A Colfiorito scoppia il caso

Mille abitanti della montagna rischiano un ’’vuoto’’ di assistenza sanitaria. Non ci sarebbe ancora un sostituto e si temono tagli nei giorni di presenza

Mille abitanti della montagna folignate, che va da Colfiorito passando per Fraia, Forcatura, Cupigliolo, Popola, Polveragna, Pisenti e Seggio rischiano di rimanere senza medico di base. Il dottor Maurizio Bellanti, dal lunedì 1 febbraio, va in pensione. Sulla porta del suo studio c’è appeso da qualche giorno il cartello: "Il dottor Maurizio Bellanti, dopo 42 anni di attività come medico di famiglia; dopo tre terremoti vissuti nell’area sismica Umbria – Marche; dopo un anno di pandemia Covid19, va in pensione e augura a tutti buona salute". Una colonna portante della stessa comunità che, dopo anni, viene meno e che rischia di lasciare un importante vuoto.

Al momento infatti non ci sarebbe alcun sostituto, nelle graduatorie dei medici di base, interessato a sostituirlo nell’area. Un fatto grave, che rischia di far venir meno un presidio sociale, ma soprattutto di sicurezza, che in questi periodi di pandemia, hanno dimostrato ulteriormente la loro importanza. Il caso non è sfuggito al consigliere comunale della zona, Domenico Lini, che si è mosso, fino a far arrivare il caso sulla scrivania del sindaco Zuccarini. Il primo cittadino si è messo in contatto direttamente con i vertici della Usl Umbria 2, che da domani esamineranno la vicenda, per arrivare a stretto giro ad una situazione. E’ possibile che ci sia comunque il problema della disponibilità di un possibile sostituto che, dai cinque giorni settimanali del dottor Bellanti, potrebbe ridurre la presenza. E il tema della riduzione del servizio si andrebbe a sommare a quello, già ampiamente denunciato dalla popolazione, dell’Ufficio postale, aperto solo tre giorni a settimana.

"La gente ha bisogno di un punto di riferimento, che si è rivelato fondamentale, in tempi di Covid – spiega il consigliere Lini – molti sono i cittadini anziani ed è necessario colmare quanto prima questa situazione, con l’impegno di tutti".

Alessandro Orfei