Il “maestro“ degli orologi ha compiuto cent’anni

Giovanni Talamelli taglia l’importante traguardo e riceve in dono una targa dal sindaco Secondi. Il negozio in corso Cavour e quel monocolo sempre calzato.

Il “maestro“ degli orologi  ha compiuto cent’anni

Il “maestro“ degli orologi ha compiuto cent’anni

Ha appena compiuto 100 anni e il tempo per Giovanni Talamelli, maestro orologiaio, ha da sempre un valore speciale. Il suo secolo di vita è infatti stato scandito dalle “lancette“: per sessanta anni ha riparato orologi, da quelli da taschino, agli Swatch. Di modelli, classici e lussuosi, colorati o dorati che siano ne ha visti tantissimi: "Aggiustavo una media di 3mila orologi ogni anno di ogni marca e modello da quelli a ricarica manuale fino al quarzo con le pile", racconta. Un primato d’altri tempi, verrebbe da dire. Da tutti conosciuto come “Nanni“, Talamelli è lo storico maestro orologiaio e orefice di Città di Castello che ha segnato dal dopoguerra ad oggi il cambiamento di costumi e tradizioni di tante persone.

Inconfondibile l’immagine all’interno del suo negozio nel centralissimo corso Cavour con il grembiule nero d’ordinanza dietro al banco, il “monocolo“ da orologiaio ben calzato nell’occhio intento a mettere a fuoco gli ingranaggi più piccoli da aggiustare. Non c’è famiglia che almeno una volta nella vita per battesimi, comunioni, cresime, matrimoni e ricorrenze varie non abbia fatto tappa nel suo negozio di corso Cavour. Giovanni Talamelli è nato esattamente il 27 febbraio 1923 a Umbertide: ha trascorso la sua infanzia a Gubbio sino al 1939, quando si è trasferito a Genova per frequentare la scuola Ansaldo. La guerra poi ha cambiato la sua vita per sempre: nel 1943 è stato catturato dai nazisti e deportato in un campo di lavoro a Dresda. E’ riuscito a tornare a Città di Castello solo nel 1945 dove ha iniziato la sua vita familiare e lavorativa: il matrimonio con Nerina, poi gli amati figli Rita, Franco e il nipote Luca Rubechi. Da giovane, alle dipendenze di Severo Severi ha imparato l’arte orafa e orologiaia, rilevando poi l’azienda e dando vita alla storica "gioielleria" di oggi. Da subito ha dimostrato una grande passione per il funzionamento degli orologi: dai movimenti meccanici agli automatici sino ai moderni quarzi e Swatch che lo hanno portato a lavorare nelle più prestigiose fabbriche elvetiche per mesi. Nonostante il progresso, Nanni, ha sempre paragonato l’orologio all’amore: "La cura e l’attenzione devono essere quotidiani, come la carica di un orologio, e non annuali come una pila". Ieri il sindaco Luca Secondi, col presidente del consiglio Luciano Bacchetta, un gruppo di familiari e amici, proprio all’interno dello storico negozio gli ha consegnato una targa con i simboli del comune.