REDAZIONE UMBRIA

Il giorno dei Ceri. L’alzata, le birate e poi la folle corsa verso il Monte

Brividi per Sant’Ubaldo: cade ma poi riesce a chiudere il portone. Funziona la modifica del percorso in piazza Quaranta Martiri.

Brividi per Sant’Ubaldo: cade ma poi riesce a chiudere il portone. Funziona la modifica del percorso in piazza Quaranta Martiri.

Brividi per Sant’Ubaldo: cade ma poi riesce a chiudere il portone. Funziona la modifica del percorso in piazza Quaranta Martiri.

Un altro anno è andato. Anche per il 2025 Gubbio ha omaggiato il suo Patrono Sant’Ubaldo con la consueta passione e dedizione che solo la Festa dei Ceri sa esprimere. Suoni, colori ed emozioni si sono nuovamente mescolati nella magia della città di pietra, a suggellare un’altra giornata in cui i cuori degli eugubini all’unisono, a prescindere dalla tinta della camicia indossata, hanno celebrato il proprio amore per il Patrono Ubaldo. Così, dopo una mattinata di ultimi preparativi alla Corsa, nel pomeriggio è cominciato il clou della Festa a partire dalla processione della Reliquia e della Statua di Sant’Ubaldo, portata a spalla dalla Cattedrale dei Santi Mariano e Giacomo fino alla Chiesetta di San Giovanni Decollato, detta dei Neri, dove i tre Ceri attendevano dopo l’Alzatella di qualche minuto prima. Quindi il vescovo Luciano Paolucci Bedini con la benedizione, qualche attimo prima della partenza della folle corsa: subito il primo pezzo, giù per la Calata dei Neri e per Corso Garibaldi prima di concludere in fondo via Cairoli. Poi la novità più attesa, il secondo pezzo, che per quest’anno (o almeno, si valuterà più avanti) si è tradotto in una modifica del percorso. All’ingresso di una rinnovanda Piazza 40 Martiri, infatti, invece di curvare per la Chiesa di San Francesco e l’ex ospedale i tre Ceri hanno imboccato - come previsto - l’altro lato dei giardini grandi, proseguendo poi per il Quartiere di San Martino fino allo stop in via dei Consoli. I rintocchi del Campanone hanno scandito le Girate della Sera, mentre in via XX settembre, purtroppo, il cero di Sant’Ubaldo non è riuscito a proseguire una corsa fin lì perfetta con una caduta, possibilità sempre da considerare visto il caos che la Festa porta con sé. Quindi l’ultimo atto, gli stradoni che portano fino in cima alla Basilica di Sant’Ubaldo, dove dopo una corsa di circa 10 minuti i ceraioli di giallo vestiti sono riusciti a chiudere il portone, grazie soprattutto al vantaggio accumulato principalmente tra la Seconda e la Terza "Cappelluccia". Una chiusura, quella del portone, che dato l’anno giubilare poteva essere rivista, ma che conclude comunque positivamente una giornata da ricordare non tanto per la corsa in sé ma quanto per l’ennesima dimostrazione di amore e devozione con cui gli eugubini hanno onorato il proprio Santo Patrono. E ora? Prima spazio ai ceraioli del futuro, che il 25 maggio con la Festa dei Ceri Mezzani saranno protagonisti indiscussi, grazie alla loro spensieratezza e positiva incoscienza dettata dalla giovane età riescono a dimostrare il proprio amore e la propria passione. Ma comunque, nel cuore di tutti gli eugubini, riparte il conto alla rovescia: mancano 364 giorni alla Festa dei Ceri 2026. Sempre nel segno di Sant’Ubaldo, "Fratello, Padre e Guida" di tutti gli eugubini, citando un tratto di "O Lume della Fede".

Federico Minelli