
"Quando ho cominciato era tutto più difficile: niente guardia medica, niente 118, niente terapie palliative, niente geriatri, niente infermieri dei distretti... eri da solo, senza cellulare, con la tua borsa e il tuo essere te stesso. Era più difficile? Senza dubbio più faticoso, ma era per certi aspetti più semplice: dovevi rendere conto solo al paziente, alla sua famiglia e alla tua coscienza, senza tante interferenze di terzi". Così Tiziano Scarponi, medico di famiglia tra i più conosciuti a Perugia (è anche vicepresidente dell’Ordine provinciale), ha salutato i suoi pazienti: da venerdì infatti Scarponi è in pensione e non nasconde l’emozione di tanti anni di professione iniziati nel 1978. "E’ stata una giornata con una seduta ambulatoriale fiume: dalle 8,15 alle 12,45 la mattina e dalle 16 alle 21,30 – racconta - E’ stato un flusso continuo di pazienti venuti a salutarmi. Molti hanno pianto e qualcuna si è messa a singhiozzare. Una è venuta con una rosa rossa in mano lacrimando... non mi aspettavo così tanto. In effetti è del 1978 che faccio questo lavoro e con tanti ci siamo invecchiati insieme. Con qualcuno abbiamo percorso insieme quasi mezzo secolo condividendo gioie e dolori. E’ stato veramente per me un bellissimo lavoro – continua -. Avrò commesso errori. Forse qualche volta avrei potuto essere più diplomatico, ma alla fine ho sempre detto quello che pensavo. Chiedo scusa se con qualcuno non sarò stato all’altezza ma così è andata. Vi informo però che non scomparirò, ma mi troverete se mi cercherete".