REDAZIONE UMBRIA

Il dietrofront di Amanda Knox : "Non torno per il processo". Attenderà la sentenza negli Usa

L’americana è imputata a Firenze con l’accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba dopo l’omicidio di Meredith. La difesa punta all’assoluzione, lei rinuncia a essere in aula.

Il dietrofront di Amanda Knox : "Non torno per il processo". Attenderà la sentenza negli Usa

Resterà a Seattle con i figli, Amanda Knox. Non verrà in Italia, come aveva invece detto in precedenza. Attenderà a casa l’esito del processo, l’ennesimo, relativo all’omicidio di Meredith Kercher. Processo che, in questo caso, la vede imputata con l’accusa di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba che l’ex studentessa statunitense indicò come l’assassino della coinquilina inglese, durante un interrogatorio in Questura, a Perugia. Interrogatorio che la Corte europea dei diritti aveva ritenuto che fosse avvenuto in violazione dei diritti di difesa di Knox. Successivamente, rispondendo all’istanza presentata dai suoi difensori, la Cassazione aveva rinviato gli atti alla Corte d’appello di Firenze perché sul punto della calunnia ci fosse un nuovo giudizio. L’udienza è fissata il 10 aprile come camera di consiglio anticipata. Le parti si confronteranno su memorie scritte in un’udienza a porte chiuse. La difesa di Knox, gli avvocati Carlo Della Vedova e Luca Luparia Donati, puntano all’assoluzione. Per l’ipotesi Knox è stata condannata a tre anni, pena che di fatto la donna ha già scontato, avendo trascorso circa 4 anni di carcere preventivo dai giorni immediatamente successivi al delitto, risalente all’1 novembre 2007, fino alla sentenza di assoluzione in Appello che l’ha rimessa In libertà. Era tornata in Italia una volta che la sentenza di assoluzione era diventata definitiva. Ma ora ha deciso di restare a casa.